Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

THE OTHERS - I video presenti alla rassegna torinese


THE OTHERS - I video presenti alla rassegna torinese
Passeggiando tra i corridoi di The Others alle ex carceri Le Nuove di Torino la prima riflessione che viene da fare (pensando ad esempio all'ultima Biennale d'Arte di Venezia) è quanti pochi video siano presenti... Tantissime fotografie, molti lavori originali e compositi ma pochi, pochissimi video.

E - altra analogia veneziana... - se là la prima opera video era la più convincente dell'ampio lotto ("Grosse Fatigue" dell'artista francese Camille Henrot, premiata col Leone d'Argento), anche qui a Torino ci si imbatte subito con un'opera che conquista e affascina come nessun'altra: si tratta di "Morning Thoughts", brevissimo filmato animato di Alina Vergnano. Poetico e delicato, semplice ma profondo, il corto è accompagnato da (o accompagna, dipende dai punti di vista) i disegni della giovane artista.

Altro video a The Others è "Acqua, farina e pomodoro", co-firmato da GEC e BR1, due street artist che - travestiti da addetti all'affissione - imbrattano con gli ingredienti del titolo un cartellone pubblicitario fino a renderlo illeggibile.

Di altra natura è invece un secondo video a due firme, quelle di Luca Collite e Andreco, inserito nel progetto "Nomadic Landscape Elements", una sorta di video-riassunto (molto curato nel montaggio e nella costruzione) del lavoro che i due artisti hanno svolto sul paesaggio circostante, punto d'incontro apparentemente irraggiungibili tra i loro due stili così diversi e contrapposti.

Una chicca semi-clandestina (per vederla bisogna affacciarsi allo spioncino di una cella chiusa: ricordiamo per chi non lo sapesse che l'evento è ospitato nelle ex-carceri, location suggestiva ma anche complessa da "abitare") è "Navel and A-Bomb", filmato del 1960 girato dal giapponese Eikoh Hosoe, artista che faceva parte dell'avanguardia nipponica del secondo dopoguerra.

Rimanda a un video una parte dell'installazione del progetto Detenzioni, immagini tratte dal film "Lo stato della follia" di Francesco Cordio che completano una riflessione che va oltre The Others e si spinge in altri luoghi della città.

Dalla Biennale di Venezia (padiglione finlandese) arriva invece il video "It's my island" di Antti Laitinen, che ha creato un’isola personale in mezzo al mar Baltico trasportando 200 sacchi di sabbia nell’acqua per tre mesi. L’installazione è stata in mostra presso HUMANSCAPE, Palazzo Tornielli ad Ameno (No).

Colpisce senza dubbio il video di Silvia Mangosio, "Exercise #1 - How to repair something broken": l'operazione - inquadrata in primo piano - è letteralmente quella di spezzare un cuore a metà e ricucirlo con pazienza. Essenziale e respingente (non pochi visitatori sono fuggiti dalla sala appena intravisto il cuore...), efficace nella sua linearità.

Infine, spazio a "Blindview" di Sirio Vannelli del NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, vincitore del Premio Rock The Academy, riconoscimento assegnato ai giovani studenti. Come suggerisce anche il titolo, è una riflessione che parte dallo Streetview di Google. La motivazioen del premio recita: "Per aver individuato un’idea semplice ma forte e precisa, realizzata con gusto senza rinunciare ad un forte impatto emotivo".

09/11/2013, 11:45

Carlo Griseri