!Xš‚‰

ASPIRANTE VEDOVO - Il paragone impegnativo della Commedia


Una commedia tra le più classiche di Dino Risi, riportata sullo schermo da Massimo Venier, con Fabio De Luigi e Luciana Littizzetto che interpretano i personaggi che furono di Sordi e Valeri. La critica della società italiana fatta attraverso la gloriosa Commedia italiana. Un esperimento che appare riuscito e che sarà nei cinema da giovedì distribuito da 01.


ASPIRANTE VEDOVO - Il paragone impegnativo della Commedia
Fabio De Luigi e Luciana Littizzetto, "Aspirante Vedovo"
“Quando mi è stato offerto di scrivere questo adattamento, parenti e amici mi hanno guardato negli occhi e mi hanno detto solo una cosa: «Ma sei pazzo?». Ed invece Massimo Venier, già regista e cosceneggiatore di molti film del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, non si è fatto intimidire e dal 10 ottobre porta al cinema, Aspirante vedovo, ispirato alla celebre commedia di Dino Risi del 1959, "Il Vedovo".

“Perché i personaggi che furono interpretati da Alberto Sordi e Franca Valeri, oltre ad essere irresistibili, sono anche eterni. Negli anni ‘60 a Milano c'era il boom economico, era tutto un costruire case, gru ovunque. Adesso, in piena crisi economica, la città continua ad essere popolata da figure come quella interpretata da Fabio De Luigi”.

L’attore interpreta Aberto Nardi, un inetto imprenditore che vive all’ombra di una moglie molto più capace e potente di lui, Susanna Almiraghi, interpretata da Luciana Littizzetto. Una donna di potere, un’arrampicatrice sociale spietata e carrierista, che non ne può più di quel marito cialtrone e inconcludente e decide di tagliargli i viveri. Per Alberto sembra la fine, ma un giorno Susanna viene data per morta in un incidente aereo senza superstiti, ed il marito si ritrova miliardario.

Mentre De Luigi cerca di non gigioneggiare troppo nel tentativo di prendere le distanze dal personaggio “cretinetti" di Alberto Sordi, Luciana Littizzetto chiede scusa a Franca Valeri e porta allo sfinimento la tecnica forbita del fraseggio, per rappresentare al meglio “una donna con le palle”, come dichiara la stessa attrice “E’ stato il mio personaggio più cinico soprattutto con certe battute sui bambini africani e sulla crisi”.

Al di là dell’occasione di far conoscere, in chiave moderna, alle nuove generazioni capolavori del passato, volenti o nolenti, è difficile per il regista sfuggire al gioco del “tiro al piccione”, ed evitare “impossibili confronti” con il film di Risi. Un piccolo gioiello di comicità e cattiveria che sullo sfondo della critica sociale e di costume, ha fotografato in profondità e nel dettaglio vizi e virtù del Belpaese.

08/10/2013, 08:59

Monica Straniero