Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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CROWDFUNDING - "Daimon" cerca fondi su Indiegogo


CROWDFUNDING -
È iniziata sul portale Indiegogo la raccolta fondi per il documentari "Daimon" di Donatella Di Cicco, un lavoro autoprodotto che punta con i finanziatori dal basso a concludere la post-produzione, per coprire le spese per il missaggio audio, la color correction, e la realizzazione del master video.

"Daimon" è un film sulla maternità, e sulle ragioni di questo lavoro vi lasciamo le parole della stessa regista.

PERCHE' QUESTO FILM?

L’idea del film è nata perché Lucy era incinta.
Lucy è una mia carissima amica, con lei ho trascorso i momenti indimenticabili dell’adolescenza; e ho deciso così di farle questo regalo, cioè di filmare tutta la sua gravidanza fino a dopo la nascita della bambina. Pertanto lei avrebbe avuto la possibilità, una volta cresciuta, di poter mostrare la sua esistenza fin da quando era in grembo.
Lucy era molto tempo che desiderava diventare madre ma ha dovuto attendere un po' prima che ciò accadesse.
Il progetto è iniziato nel 2008 e da allora non ho più smesso di filmarla, ogni occasione era un motivo per incontrarci e fare delle riprese. Ogni volta che tornavo a Napoli, come un tacito accordo, ci incontravamo per registrare i piccoli cambiamenti, i grandi progressi.
Tutto cambia nella sua vita, tutto ha un sapore diverso ed io sono con lei.
Questo fino a quando un giorno Lucy non si è fermata, mi ha guardato attraverso la telecamera, che la stava riprendendo e mi ha detto: “E tu? Quando lo fai?”
Domandone che puntualmente creava imbarazzo soprattutto al momento degli incontri parentali, cui ormai avevo imparato a ovviare rigirando verso l’interlocutore la domanda stessa, dicendo: “Perché non ne fa un altro tu?” A quel punto, risata e slancio con la mano di andare a quel paese; quindi per almeno un altro anno ero a posto.
Perché invece ora, quella domanda fatta da Lucy con il suo sguardo duro e rassicurante, mi turbava?
Forse perché lo diceva con quel leggero sorriso di chi sa di aver messo il coltello nel punto giusto, anche se non esce il sangue?
Oppure perché mi conosceva così bene da poter avere la certezza di farmi quella domanda senza pudore?
Sta di fatto che dal quel momento lì ho iniziato a pensare a come sarebbe stato se fossi stata anch'io incinta. Ho cominciato a pensare a me come madre, con pensieri però piuttosto stupidi e infantili. Immaginavo a chissà come sarebbe stato avere quella pancia tutta per sé. La gente mi avrebbe ceduto il posto sull’autobus ed io avrei ringraziato con cuore, sedendomi lentamente, guardando fuori dal finestrino...
(L'intervento della regista prosegue sulla pagina Indiegogo)

23/09/2013, 09:44

Carlo Griseri