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SACRO GRA - Una storia universale sulle periferie


Gianfranco Rosi, con dolcezza e la giusta dose di ironia, racconta lo scorrere della vita al di fuori del Grande Raccordo Anulare di Roma. Il documentario arriva in sala dopo aver vinto il Leone d'Oro alla 70ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.


SACRO GRA - Una storia universale sulle periferie
Ricostruito in teatro di posa da Fellini per "Roma", assoluto protagonista dei brani di un Venditti parodiato da Corrado Guzzanti, a causa del suo decentramento dal cuore dell'Urbe, il Grande Raccordo Anulare è sempre stato un luogo poco esplorato dal cinema, che per molti anni pare essersene dimenticato.

A riportarlo al centro della scena per restiturgli una dignità cinematografica, è stato Gianfranco Rosi, autore del documentario "Sacro GRA", vincitore del Leone d'Oro alla 70a Mostra del cinema di Venezia.

Al di fuori dei 70 km di autostrada urbana vivono circa due milioni di romani, una comunità gigantesca dove il regista ha cercato e individuato storie di ordinaria periferia. Mantenendo sempre il giusto distacco e un profondo rispetto verso l'intimità dei suoi personaggi, Rosi accompagna lo spettatore in un mondo fatto di silenzi e lunghe attese.

C'è chi aspetta la segnalazione di un incidente ed è pronto ad agire, come il barelliere Roberto, chi l'arrivo dell'uomo giusto per sua figlia e chi trascorre la giornata fumando un sigaro e facendo sport in una villa patrizia in attesa di noleggiarla per cerimonie o per fare del cinema.

Con dolcezza e la giusta dose di ironia, Rosi racconta perfettamente lo scorrere della vita al di fuori dell'anello, con un andamento frammentario, fatto di lentezze e di accellerazioni, simile a quello vissuto quotidianamente dall'infinita schiera di automobilisti che invadono il "Sacro GRA".

18/09/2013, 18:09

Antonio Capellupo