!Xš‚‰

VENEZIA 70 - Il giro di Rosi intorno a Roma


Sacro Gra di Gianfranco Rosi, in Concorso alla Mostra, ottiene consensi e convince. Un viaggio per incontrare i nuovi abitanti delle periferie romane.


VENEZIA 70 - Il giro di Rosi intorno a Roma
Gianfranco Rosi durante le riprese di "Sacro GRA"
È il modo giusto di girare un documentario, quello di Gianfranco Rosi; pochi mezzi, tante idee. "Sacro Gra", presentato in Concorso alla Mostra, è un cammino intorno alla strada che circonda Roma, il G.R.A. appunto, acronimo di Grande Raccordo Anulare ma anche cognome dell'architetto che ne progettò il percorso, Eugenio Gra.

Come Fellini, che la utilizzò per dare il via al suo "Roma", mostrandola immersa in un caos totale, anche Rosi rimane affascinato da questa autostrada che abbraccia la Capitale ma che non è più frontiera, inglobata dall'espansione della città esplosa verso quelle zone una volta solo industriali, rurali o commerciali.

Il regista è anche operatore e fonico, membro unico di una troupe che risulta evidentemente superflua. Rosi è solo occhio e memoria, selezionatore di una vasta umanità di periferia cresciuta intorno al G.R.A., diversa ma neanche troppo da quel sottoproletariato narrato da Pier Paolo Pasolini nei suoi romanzi e film.

L'ignoranza, il fatalismo, l'umanità ma anche una certa cultura a volte raffinata e rassegnata, a volte pseudo-coatta, contraddistinguono i personaggi incontrati da Rosi, tipici di quella romanità che al cinema funziona sempre.

"Sacro Gra" è ironico, sensibile e puntuale, e conferma la buona strada imboccata dal documentarismo italiano senza staccarsi troppo, malgrado le indiscusse qualità dell'autore, dalla produzione nazionale degli ultimi anni.

05/09/2013, 15:13

Stefano Amadio