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"Il Pasticciere" di Luigi Sardiello apre il Festival di Annecy


Il Festival di Annecy si apre domani 3 ottobre con l’anteprima assoluta del film scritto e diretto da Luigi Sardiello e interpretato da Antonio Catania, Rosaria Russo, Ennio Fantastichini, Sara D’Amario, Ivan Zerbinati, Antonio Stornaiolo, Silvana Bosi, con la partecipazione di Emilio Solfrizzi. "IL PASTICCIERE" è una commedia noir prodotta da Alessandro Contessa per BunkerLab (Focaccia Blues) in collaborazione con Rai Cinema e con il sostegno del Ministero dei Beni Culturali, dell’Apulia Film Commission e della Regione Basilicata.

Seguendo le orme paterne, Achille Franzi fa il pasticciere. Da piccolo trascorreva le giornate nel laboratorio di pasticceria del padre, i cui consigli rappresentavano una vera e propria guida per interpretare la vita, quasi un vangelo. Oggi che è adulto vive il suo lavoro come una missione, una vocazione per far felice la gente attraverso la perfezione dei dolci.

Ma un giorno il caso, o forse il destino, lo strappa via da quella gustosa routine piena di creme e lieviti, di bignè e zucchero a velo. Suo malgrado, inizia un viaggio che cambierà tutta la sua vita. Per sopravvivere, Achille dovrà affrontare prove pericolose, scortato ma anche intralciato da una femme fatale, da un turpe azzeccagarbugli e da una scrupolosissima sbirra. Mentre il viaggio procede, Achille ci racconterà la sua storia, il suo passato: un paradiso di colori pastello, profumi, sapori e ricette segrete.



"Considero Il Pasticciere un film di confine" – dichiara il regista - "Tra due paesi separati da una “terra di nessuno”. Tra il bene e il male. Tra il noir e gli altri generi. Tutta la storia ruota attorno al suo personaggio icona. Dolcemente apatico rispetto allo scorrere degli eventi, Achille Franzi è un pasticciere diabetico, segnato da un trauma infantile che lo ha reso incline a essere spettatore della propria vita. Ma il destino, a volte, ci chiede di operare una scelta, ed è quello che Achille sarà costretto a fare, riprendendo a modo suo, in un finale imprevisto, la propria vita. I topoi del noir ci sono tutti: il protagonista che entra nell’identità di un altro; la grande truffa finanziaria; la comparsa di una donna sensuale e ambigua vissuta come opportunità e minaccia; il tarlo del sospetto che agisce in maniera subdola e progressiva; i fili della trama che si chiudono intorno al protagonista: il finale a sorpresa. Ma accanto a questo c’è la ricerca di uno stile, narrativo e visivo, personale: con un filo di ironia che attraversa costantemente gli eventi, con la comparsa del surreale e del non spiegato, con la rarefazione delle atmosfere. Soprattutto, con un tentativo di riflessione sulla vita e il destino".

02/10/2012, 13:58