Adda Film Festival: i vincitori della prima edizione


Adda Film Festival: i vincitori della prima edizione
Premiati ieri al Museo della Centrale A. Bertini di Cornate D'Adda i registi dei cortometraggi vincitori della prima edizione di Adda Film Festival, concorso internazionale sul tema del fiume partito un anno fa su iniziativa del Comune di Cornate e dei partner, Città di Trezzo sull'Adda e Comune di Brivio, realizzato in collaborazione con Bmovies e patrocinato da Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza, Provincia di Lecco, Provincia di Bergamo, Parco Adda Nord e molti altri comuni.

Questi i dati del Festival: 36 iscritti, di cui 2 della Provincia di Monza e Brianza, 5 della Lombardia, 2 stranieri (Svizzera e Francia), e i restanti di tutte le regioni d'Italia; in percentuale, minore quantità di opere di genere fiction, maggiore quelle di genere sperimentale, mentre un buon gruppo è costituito da documentari; nessun premiato nella sezione under18; 16 corti prodotti nel 2012, 12 nel 2011, il resto nel 2010; dai 63 ai 23 anni l'età dei registi.

L'assessore al Turismo del Comune di Cornate d'Adda Luca Mauri e il Sindaco Fabio Quadri, assieme ai partner Ugo Panzeri, sindaco del Comune di Brivio e Mauro Grassi, assessore al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune di Trezzo d'Adda, con l'assessore alla Cultura della Provincia di Monza e Brianza Enrico Elli, il rappresentante di Bmovies Giuseppe Micò e il noto regista Popi Bonnici, presidente della giuria del Festival, hanno consegnato e motivato i premi ai tre vincitori dopo avere proiettato i corti su grande schermo per consentire un giusto apprezzamento al folto pubblico presente in sala al Museo della Centrale A. Bertini, anch'essa animata dalla presenza di numerosi visitatori accorsi in occasione della decima edizione di “Ville Aperte”.

Il 3° Premio - Menzione speciale – riconoscimento di 200 euro e targa Adda Film Festival, è andato al corto di animazione “Fiumana” di Julia Gromskaya, narrazione in forma poetica delle fantasie di una ragazza che dalla propria finestra segue il valzer delle stagioni, e nello scorrere del tempo attende il suo uomo. Motivazione della giuria: "ll fiume qui è una presenza talmente potente e pervasiva da risultare quasi e paradossalmente invisibile. E' come qualcosa che si ha sotto naso eppure non si riesce a vedere. I colori scorrono incessanti, rapidi. Come è in grado l'acqua di scolpire la roccia più dura, così le tinte modellano un'intero paesaggio, rendendolo fertile nel solco dell'immaginazione". La regista, attualmente all'estero per impegni fissati in precedenza, ha inviato un contributo video per ringraziare e ha delegato al ritiro del premio la compositrice Francesca Badalini, autrice delle belle musiche per pianoforte e violino, che assieme ai disegni in sequenza costruiscono la storia.

Il 2°premio - “Cortissimi”, riconoscimento di 500 euro e targa, è andato al corto sperimentale “La storia di una goccia d'acqua” di Simona Irrera.
Dopo una pioggia primaverile, nel verde, illuminata dal sole, una goccia d’acqua si forma sulla punta di una foglia, per sua natura, essa, distaccandosi dalla foglia madre, si avventura nel vuoto verso un ruscello. Prima di arrivare al grande corso d’acqua la goccia potrebbe cadere, come molte altre talvolta sul terreno penetrandolo o scivolare via; solo in ultimo la meta sarà raggiunta. Motivazione giuria: "In questo video si percepisce una tensione fortissima tra le singole gocce e l'acqua che scorre. Una specie di urgenza a far parte di qualcosa: il fiume, i suoni e le forme di vita che lo sfiorano e che in esso si immergono"
Anche Simona Irrera ha inviato un contributo video per ringraziare.

Il 1°premio “Un fiume in piena: tra storia e storie” - riconoscimento di 1500 euro e scultura di Orazio Barbagallo, è andato all'intenso cortometraggio “In stille {confabulazione}” di Lorenzo Scacchia. Due vite lontane vengono segnate dal medesimo trauma, che provocherà in ciascuna una diversa forma di amnesia: ne nasce un rapporto simbiotico in cui l'una riceverà dall'altra quel che non può più ricordare e quel che non riesce più ad incamerare. E i loro pensieri confluiranno in un flusso senza soluzione di continuità. Osservate attraverso la lente della memoria, queste vite si fondono in un'unica entità, col passato di una e il futuro dell'altra. Stille (lacrime di dolore e gioia?) di ricordi generano linfa necessaria a condurre un'esistenza equilibrata. E le vie d'acqua diventano l'indispensabile cordone ombelicale attraverso il quale la linfa è libera di fluire... (Confabulazione: formulazione verbale di falsi e mutevoli ricordi tesa a compensare in buona fede lacune della memoria). Motivazione giuria: "Mentre lo scorrere dell'acqua incorpora nel suo significato il tempo e lo spazio i colori sembrano accompagnare con la loro intensità e fluidità il gioco del testo: ripetuto e simmetrico tentativo di sanare una separazione". Il regista Lorenzo Scacchia ha ritirato il premio personalmente.

24/09/2012, 13:28