Difficile prescindere dallo stravolgimento del finale analizzando il rapporto tra il romanzo breve "Il cielo con un dito" di Claudio Bigagli e l'opera per lo schermo che ne ha tratto Francesca Comencini, "Un giorno speciale"...
"Erano anni che volevo raccontare una storia di questo tipo, poi finalmente ho scoperto questo libro", ha raccontato a Venezia la regista, spiegando così
perché ha scelto il romanzo d’esordio dell'attore Bigagli, breve e di rapida lettura, che racconta la prima giornata di lavoro di due giovani, mandati allo sbando in un mondo spietato.
Gina e Mario (Giulia Valentini e Filippo Scicchitano sullo schermo, che paiono corrispondere bene all'immagine che di loro si ha leggendo il volume) sono
tentati dall'avvicinarsi al mondo "dorato" della politica: lei deve andare da un politico per "ringraziarlo" di un favore (Bigagli in questo è decisamente più esplicito), lui è il nuovo autista del "pezzo grosso".
Lo
stile di scrittura molto semplice, con linguaggio diretto e nessun “arzigogolo” del libro viene restituito da Francesca Comencini con un film molto rapido e fresco, aiutato dall'uso del digitale (prima volta per lei in un lavoro di finzione) e dalla fotografia splendida di Luca Bigazzi.
Qualche taglio qua e là, e qualche aggiunta (nel libro i due ragazzi si conoscevano già, anche se ci mettono un po' a ricordarsi, la scena nel negozio è inventata - ed è forse una delle meno riuscite) sono prevedibili e anche giuste.
Quello che stranisce è, come detto, il finale: nel libro si ha un fatto di sangue e una fuga quasi alla "Thelma & Louise", con i due che vengono inseguiti dalla polizia, scappano, si nascondono e alla fine, braccati, si consegnano.
Il film è più sobrio, il "conflitto" è tutto interno della protagonista:
una scelta più in linea con lo stile della regista, ma che forse è addirittura meglio (perché in qualche modo più "vero") dell'originale.
05/10/2012, 09:00
Carlo Griseri