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ALESSANDRO BENVENUTI - Leggere un audiolibro


La lettura di un intero libro è un’attività che recentemente viene sempre più richiesta ad attori famosi


ALESSANDRO BENVENUTI - Leggere un audiolibro
Alessandro Benvenuti
Per Emons Audiolibri Alessandro Benvenuti ha letto “Odore di chiuso” di Marco Malvaldi (Sellerio). Lo abbiamo incontrato al Salone del libro di Torino.

Cosa comporta leggere un audiolibro?
E’ una cosa bella e interessante perché ti consente di entrare nello spirito di un autore. Ognuno costruisce dentro di sé un film leggendo il libro e ne trae una sensazione e un sapore privato, leggere un libro per il pubblico, per essere registrato mi ha consentito di trasmettere le mie sensazioni.

Come ha reagito Marco Malvaldi quando ha ascoltato l’audiolibro?
In modo curioso, parti che riteneva accessorie e scritte come collegamento, quali le ricette dell’Artusi, improvvisamente diventavano cose vive. Lo ha colpito come ho dato vita alle ricette, Artusi le scriveva sempre alla fine di un capitolo in cui sono successe cose particolari, nello scriverle è come se fissasse sulla carta le sue riflessioni più intime celate dalle parole tecniche che servono per illustrare la ricetta. Ho cercato di fare affiorare i pensieri non scritti dell’Artusi. Malvaldi si è divertito moltissimo nel sentire che la comicità già presente nel libro veniva amplificata dall’interpretazione di un attore comico.

Lei e Malvaldi, entrambi toscani, vi conoscevate già?
Non direttamente. Malvaldi era un mio ammiratore ed era venuto più volte a vedermi a teatro, è stato molto felice quando ha saputo che avrei letto io il libro. Mi hanno riferito che ha esclamato: “Non ci posso credere! E’ il sogno della mia vita!”. Ne sono stato lusingato, quando l’ho conosciuto ho scoperto che è una persona molto divertente e acuta. Apprezzavo i suoi libri, avevo letto tutti quelli ambientati al bar Lume.

E’ la sua prima esperienza da lettore?
No, su Radio 3 mi occupo della rubrica culturale e avevo letto "La vita agra" di Luciano Bianciardi, "Metello" di Pratolini - commovendomi moltissimo - e "I mille" di Giuseppe Bandi sull’impresa di Garibaldi.
Fin da piccolo leggo libri, come musicista e cantante per me la lettura si avvicina molto alla partitura musicale e mi piace dare un andamento ritmico alle cose che leggo. Odore di chiuso lo si può interpretare musicalmente perché anche l’autore è un musicista, lo si sente da come scrive. Le parole sono messe in modo tale da avere un ritmo, esprimono i concetti in maniera musicale, ritmicamente appetitosa. Le note sono le parole. E’ piacevolissimo leggere testi scritti in maniera musicale, chi li legge si sana anche dalle febbri che ha. A volte mi è successo di interpretare in teatro un mio testo sui poeti della beat generation, anche quando stavo male lo portavo in scena ugualmente, mi calava la febbre perché la respirazione mi metteva in armonia i muscoli interni.

Come ha affrontato la lettura?
Ho letto tre volte il testo a casa mia, una prima volta in silenzio per capire di cosa parlava, poi ad alta voce per capire i flussi della scrittura, quindi una terza volta per segnare i movimenti della voce. In studio di registrazione sono stati sufficienti tre giorni per l’intera lettura del libro.

Ha altri progetti?
Sono molto preso dalla musica, ho appena scritto un CD che si chiama “Zio B.” e un libro “Zio B. – La mia versione dei fatti”, una specie di diario su come mi è rinata questa passione. Avevo iniziato come musicista prima di fare l’attore e il regista. Ho in programma anche uno spettacolo teatrale con Ugo Chiti che si intitola “Comici fatti di sangue”, cinque monologhi noir con in comune il sangue e qualcuno che muore, ma molto comici. Nel cinema ho parecchie proposte d’autore ma è ancora presto per parlarne.

Leggerà un altro audiolibro?
Lo spero. E’ un’attività che mi piace moltissimo, è molto utile e ho scoperto una platea di persone che ascoltano gli audiolibri, da chi ha difficoltà con la vista o che alla sera ha la vista stanca, i non vedenti, persone impedite, persone che li ascoltano in auto, o anche chi semplicemente li ascolta in cuffia a casa. E’ bello da un punto di vista umano pensare di far compagnia con la propria voce a persone che non si conoscono e apprezzano quello che fai.

23/05/2012, 11:00

Ambretta Sampietro