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FESTIVAL DI TORINO "Ulidi Piccola mia" in concorso


L'opera di Mateo Zoni è un film di finzione girato con taglio documentaristico e racconta la storia di Paola e della permanenza in comunità di recupero.


FESTIVAL DI TORINO
Un esperimento cinematografico in bilico tra realtà e finzione, nato con l'intento di raccontare il disagio psicologico e umorale dal punto di vista di chi ne soffre.
Presentato in concorso alla 29a edizione del Torino Film Festival, "Ulidi Piccola mia" segna l'esordio alla regia di Mateo Zoni.

La pellicola, liberamente ispirata al volume "Fuga dalla Follia. Viaggio attraverso la Legge Basaglia" di Maria Zirilli, racconta la storia di Paola, diciassettenne metà italiana e metà marocchina, finita in comunità in seguito ad una depressione che l'ha portata a due tentativi di suicidio e ad innumerevoli gesti di autolesionismo. Nel piccolo appartamento, molto distante dalla propria abitazione, vivono altre due ragazze con problemi simili e un gruppo di assistenti sociali, ormai pronti ad emergenze di qualsiasi genere.

Nonostante il taglio sia decisamente documentaristico, il film è di finzione, "costruito" su storie vere e "recitato" su situazioni realmente accadute. Zoni predilige lunghi piani sequenza all'interno dei quali i personaggi sembrano andare a braccio, seguendo solo delle mere indicazioni di movimento.

Inevitabilmente viene a crearsi un senso di spaesamento nello spettatore, ma rimane inspiegabile il perchè la macchina da presa oscilli tra l'invasione nella sfera privata e un finto pudore nel non esplorare a fondo situazioni fortemente drammatiche, come le crisi isteriche che portano Paola a tagliarsi le braccia con pezzi di vetro.

Originale e coraggioso, il film prodotto da Indigo Film segue per la direzione recentemente adottata da autori quali Marcello, Frammartino e Comodin, ma questa volta il "mix" più che stupire, confonde.

29/11/2011, 09:10

Antonio Capellupo