Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

"Sono un bravo ragazzo", la storia di Francesco Nuti


Commuove l'autobiografia dell'attore toscano, scritta in collaborazione con il fratello Giovanni edita da Rizzoli, arricchita da un soggetto inedito


Non fa sconti, né a sé stesso né ai suoi lettori, l'autobiografia di Francesco Nuti "Sono un bravo ragazzo - Andata, caduta e ritorno".

Un libro che si legge d'un fiato, che si vorrebbe più lungo e approfondito perché racconta in prima persona un autore e un artista troppo presto dimenticato dalla critica dopo i fasti dei suoi successi degli anni '80 (e in parte '90). Nuti è sempre stato un personaggio scomodo e difficile, è il primo a riconoscerlo in queste pagine così come è il primo a confessare che l'amore del pubblico lo ha tenuto vivo e gli ha dato la forza di ritornare dopo il grave incidente del 2006.

Il rapporto controverso, di stima e di grande invidia, che lo ha legato a Massimo Troisi, i grandi amori (quello con Clarissa Burt, che lo lasciò proprio per l'attore napoletano e che gli spezzò il cuore), il calcio, i Giancattivi, i segreti del successo e dell'insuccesso... C'è questo e molto altro nel volume, una biografia preziosa anche perché Nuti - come scrive lui stesso - non è mai stato uno a cui piaceva raccontare di sé. "Preferisco il silenzio", spiega.

Il libro è anche l'occasione per parlare del suo lavoro. "Madonna che silenzio c'è stasera è il mio capolavoro", scrive, "ma i primi 40 minuti di Occhiopinocchio (film che ha segnato il suo fallimento, NdR) sono grande cinema".

"Sono un bravo ragazzo" è impreziosito da alcune pagine di foto inedite e da un soggetto, quello de "I casellanti", che si spera possa prima o poi trovare uno sviluppo sullo schermo.

21/11/2011, 08:23

Carlo Griseri