Festival del Cinema Cittŕ di Spello e dei Borghi Umbri
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Prosegue a l'iniziativa "Adotta un Doc"


L'Italia degli anni '60 al cinema nell'archivio del Festival dei Popoli.


Prosegue a l'iniziativa
Prosegue domenica 17 aprile 2011, alle ore 11, l’iniziativa “Adotta un Doc” al cinema Odeon Firenze organizzata dal Festival dei Popoli e FST – Mediateca con la proiezione di cortometraggi d’archivio del Festival dei Popoli sull’Italia degli anni ’60. Il biglietto d’ingresso ad un euro sarŕ utilizzato per riportare alla luce il meglio dell'archivio del Festival dei Popoli, un patrimonio di opere rare e preziose da scoprire sul grande schermo che conta 16 mila pezzi, tra videonastri e dvd, e 338 pellicole tra 35 e 16mm.

Dopo il successo del primo appuntamento dedicato alla migrazione degli italiani la selezione di domenica prossima presenterŕ sette cortometraggi sui temi del lavoro e della cittŕ (in particolare dei cambiamenti dei quartieri storici di Roma). Si parte con il corto “Quartiere senza volto” di Massimo Mida (1962, 12’) sul quartiere Centocelle a Roma sorto intorno al 1930 sulla via Casilina, cresciuto disordinatamente a dismisura, diventando un quartiere dormitorio, privo dei servizi essenziali. A seguire “Il Quarticciolo” di Libero Bizzarri (1962, 10’) sull’inchiesta di un giornalista che torna al Quarticciolo (Roma), richiamato da un fatto di cronaca nera. Ne scaturisce un documento sul degrado del quartiere stesso. A chiudere la prima parte che riguarda la cittŕ, la proiezione del corto “Via dell’Impero” di Fernando Cerchio (sd,10') sulla storica via romana dove giŕ negli anni ’60 carovane di turisti si soffermano per vedere il Colosseo.

Di lavoro si parlerŕ attraverso le immagini di “Attendere il delfino” di Claudio Misiti (1970, 10’) sulle tradizioni dei pescatori siciliani che considerano il delfino sacro e a seguire “Il mercato delle pulci” di Giuseppe Ferrara (1963, 11’) sullo storico mercato di Porta Portese tra folclore, truffa, miseria e curiositŕ. Infine “Ragazze dell’avanspettacolo” di Luigi Di Gianni (1962, 14’) sulla vita di due ragazze dell'avanspettacolo: dalle prove degli spettacoli al ritorno a casa.

Attualmente, l'archivio del Festival dei Popoli - da tempo alla ricerca di una nuova sede adeguata che ne consenta l’apertura al pubblico - si compone di una cineteca (338 pellicole, 35 e 16mm), di una videoteca (oltre 16.000 pezzi, tra videonastri e dvd) e dell'insieme di materiali cartacei. Grazie a questo patrimonio, l’attivitŕ dell'Istituto si ramifica in una serie di iniziative che hanno luogo nel corso dell’anno, sia a livello locale che nazionale e internazionale (ad esempio l'edizione statunitense del festival, tenutesi dal 2008 al 2010 presso l’Anthology Film Archives di New York).

Sin dal lontano 1959, suo anno di nascita, il Festival dei Popoli ha richiesto agli aventi diritto il deposito delle opere pervenute per la selezione. Anno dopo anno si č andata cosě a comporre una raccolta unica nel suo genere, che ha formato un vero e proprio archivio.

15/04/2011, 16:30