Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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"Nel Giardino dei Suoni": l’incredibile storia di Wolfgang Fasser


"Il Giardino dei Suoni", documentario di Nicola Bellucci sulla vita di questo musico terapeuta non vedente, premiato a Soletta (Svizzera) lo scorso anno, è oggi sugli schermi svizzeri.


Il documentario narra con sensibilità e soprattutto con grande partecipazione umana l’opera del musico terapeuta non vedente
Wolfang Fasser che da 15 anni esercita la sua professione, la sua missione in collaborazione con l’associazione Trillo di Poppi in provincia d’Arezzo allo scopo di aiutare a viver meglio e in alcuni casi anche a guarire bambini ed adolescenti affetti da gravi disturbi motori e anche mentali. Il regista segue passo dopo passo l’attività quotidiana di Fasser e anche le sue ricerche per catturare suoni, dandoci un insieme di immagini sconvolgenti ma al tempo stesso accattivanti. Il terapeuta svizzero nonostante la sua cecità sopravvenuta all’età di 22 anni, esercita la sua professione in modo ammirevole. Il suo lavoro quotidiano svolto sempre con passione, amore e dedizione ha lo scopo di dar fiducia e guarire i ragazzi e gli adolescenti a lui affidati. I suoni della natura che sa catturare e quelli dei diversi strumenti musicali che utilizza (flauto,tamburelli,fisarmonica ed altri) trasmessi ai suoi pazienti con dedizione e competenza sono il rimedio “magico” che ridà la vita ai suoi malati e la speranza ai loro genitori. "Nel Giardino dei Suoni", luogo simbolico di un mondo a parte, si fa conoscenza con Andrea, Ermanno, Lucia, Jenny e ci si sente partecipi del loro stato di disabili che lottano per tornare alla normalità. Wolfang Fasser non è solo il musico terapeuta al quale i cittadini di Poppi guardano con ammirazione e simpatia ma anche l’amante della natura che sa apprezzare il dolce paesaggio toscano per passeggiate ed escursioni a caccia di suoni, ma anche per ritemprare il suo spirito e riprendere forza e slancio per continuare a ricercare suoni particolari e, attraverso questi la vita. Nel pregevole documentario del regista toscano che vive a Basilea, ben strutturato cinematograficamente e orchestrato con bravura, ma soprattutto ben equilibrato tra descrizione e riflessione, la natura (boschi, montagne,albe, tramonti) è presente come elemento compositivo fondamentale e non come semplice illustrazione oleografica.

30/03/2011, 11:17

Augusto Orsi