Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Note di regia del film "Immaturi"


Note di regia del film
Se cerchiamo il termine “immaturo” sul vocabolario troveremo: “di frutto, non ancora maturo, acerbo”. Ma non è questa la definizione che ci interessa. Subito dopo abbiamo la definizione figurata “Che non ha ancora sviluppata attitudini e capacità necessarie ad affrontare la propria crescita.“ Ecco ci siamo, è questo il concetto che ci interessa.
“Immaturi” è un film sulla difficoltà di crescere, si badi bene sulla difficoltà non sulla pigrizia. E’ un film che vuole raccontare tante immaturità diverse che alla fine hanno un unico denominatore comune: la fatica di togliersi i pantaloni corti ed infilarsi quelli lunghi.
Emblematiche situazioni, emblematici dialoghi, emblematici pensieri di una generazione di giovani uomini e donne senza troppa voglia di crescere. Sulla soglia degli “anta”, sono nati tra mangianastri e polaroid, immediatamente prima della grande rivoluzione tecnologica di internet. Ripiegati nel vizio, nella comodità e nei timori. Impauriti di esser adulti e responsabili, abituati ad essere “allevati” e senza volontà di “allevare”, fragili nelle scelte, affossati nell’incoscienza che talvolta si dispiega nei silenzi, nelle bugie e nei “misfatti”. Dipendono da mamma e dalla sua lavatrice, si sfogano mediante vizi sciocchi o inutili vezzi.
Eppure simpatici, questi quarantenni. Nel nostro caso, doppiamente “Immaturi”. Si ritrovano per caso, per l’ironia del destino a dover riaffrontare l’esame di maturità, annullato per mancanza di adeguati requisiti del Presidente di Commissione. E così la vecchia classe, a suo tempo affiatata, si ricongiunge per confrontarsi di nuovo con Platone, Socrate ed Epicuro.
“Immaturi” vuole essere una commedia brillante e sentimentale che farà ritrovare un gruppo di 40enni e li farà giocare come hai vecchi tempi, con qualche ruga di più e qualche capello di meno. Con la voglia di risentire il sapore della giovinezza e la consapevolezza, più o meno profonda, che quel periodo è passato. Una commedia che riporta una generazione a confrontarsi con la vita, che dopo 20 anni è andata da tutte le parti, fra sogni e disillusioni.

Paolo Genovese