Fondazione Fare Cinema
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I vincitori del Premio Solinas Storie per il Cinema 2010


I vincitori del Premio Solinas Storie per il Cinema 2010
Premio Migliore Storia
L’UOMO SULLA STRADA di Mariano Di Nardo e Serena Cervoni
Motivazione: Per la forza della storia compatta e avvincente che si avvale di un'urgenza creativa intensa e verosimile; per aver dimostrato grande abilita' nella struttura drammaturgica del racconto, costruito come un puzzle dove ogni pezzo narrativo si compone aumentando ritmo, suspence ed emozioni; per l'originalita' dei due punti di vista dei protagonisti che, tratteggiati con maestria, riescono ad esprimere il loro vissuto doloroso con una naturalezza sempre credibile.

Menzione Speciale (ex-aequo)
COME ME GUARDI TU (titolo originale CLARA) di Federico Calamante
Motivazione: Una storia che avvolge, sale e scende affrontando curve inattese, che sorprende per la disinibita finezza letteraria e per suggestioni cinematografiche. Un io narrante ruvido e irresistibile, che riesce a rendere esotica e affascinante la provincia marchigiana di qualche decennio fa e romanzesche le vite dei suoi abitanti. C’è la cronaca di esistenze ultra normali e quella di un grande e dirompente amore, un’analisi spietata e fedele della vita piccolo borghese dove convivono il mediocre e l’eccezionale, i grandi slanci col grigio conformismo. Lo spietato racconto del quanto è bello lasciarsi andare alla passione ma in fondo senza esagerare, senza rompere nulla, salvando sempre capra e cavoli. Alla marchigiana. Alla democristiana. All’italiana.
IL LIMITE DI CHANDRASEKHAR di Massimo De Angelis
Motivazione: Per l’originalità della voce e la densità della scrittura. Perché i personaggi sono vivi e i dialoghi potenti. Perché è una storia cupa - ma non triste - che indaga il nucleo indistruttibile dell’essere umano, incarnando un tema esistenziale in un racconto che, nonostante qualche sbavatura negli snodi narrativi, rimane energico e toccante.
PERCHÉ CI HAI MESSO TANTO? (titolo originale TUTTO SOMMATO BENE) di Dario Bonamin
Motivazione: Un racconto brillante e scansonato che segue la scia di un rinnovamento dei canoni della commedia all’italiana nei temi ma soprattutto nella forma. Una scrittura brillante e visiva al servizio di personaggi delineati con ferocia nelle loro piccolezze e nelle loro goffaggini, si toccano argomenti toccanti e forse un po’ alla moda, ma con grande originalità e senza retorica o compiacimenti. Un buon numero di scene memorabili e una struttura che regge dall’inizio alla fine. La premessa di una grande commedia.

Borsa di Studio "Claudia Sbarigia"
SUDICIO SUICIDIO (titolo originale COME PESCI IN UN ACQUARIO) di Francesca De Lisi
Motivazione: Una storia di donne che, ruotando attorno alla figura di un padre, alla diversa interpretazione che ognuna ne dà, declina le variazioni dei legami sentimentali, la loro contraddittorietà, le possibili correzioni e l'impossibile quadratura del cerchio. Un racconto leggero, ironico e profondo, sull'ambivalente rapporto che lega e separa gli uomini e le donne. Lega e separa le donne tra di loro. Come uno spago difficile da spezzare il primo. Come un filo di seta, leggero e tenace, il secondo.

07/12/2010, 14:04

Simone Pinchiorri