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Contestazioni e dissapori a Venezia per
il "Vallanzasca" di Michele Placido


Polemiche e gelo da parte della critica (senza applausi né fischi) alla proiezione del film fuori concorso "Vallanzasca - Gli Angeli del Male" di Michele Placido. I critici guardano a questo tipo di cinema come alla nuova ondata di “cinema fiction alla Maresciallo Rocca” e la maggioranza è rimasta impassibile di fronte alla scelta del soggetto del film di Michele Placido e alla sua realizzazione.


Contestazioni e dissapori a Venezia per il
Anche quest’anno polemiche e discussioni animate hanno accompagnato la proiezione del film di Michele Placido, "Vallanzasca – gli Angeli del male". Michele Placido non è nuovo a situazioni di questo genere, dopo altre proposte sconvenienti tra le quali il film "Romanzo Criminale". L’associazione dei familiari delle vittime Vallanzasca ha protestato e manifestato contro il soggetto del film, mentre Placido ha dichiarato che “in Italia ci sono cose e persone più pericolose di Vallanzasca, persone che sono addirittura al Governo e in Parlamento.”

Il film di Michele Placido pare non aver convinto fino in fondo la critica, che si è mostrata tiepidina quando non insoddisfatta. La pellicola racconta la storia del bandito Vallanzasca, del “Bel Renè” come veniva chiamato, e di tutti i crimini da lui compiuti, le fughe dal carcere, gli arresti con la sua banda criminale. Un racconto cinematografico che è anche un affresco della nostra storia più recente. La storia si svolge a Milano negli anni Settanta. È in quel periodo che Vallanzasca, con il suo gruppo, irrompe sulla scena criminale. Iniziato fin da giovane alla delinquenza, il giovane mette insieme una banda di amici d’infanzia, tossici e delinquentelli vari e dalle rapine finiscono per consumare un omicidio dopo l’altro. Soldi, crimini, donne. Vallanzasca e il suo gruppo finiscono in un vortice malato e buio dal quale non possono – o non vogliono – più uscire. La vicenda terminerà con l’arresto del bandito con quattro ergastoli. Pare che l’unica cosa che la critica abbia gradito sia stata l’ottima interpretazione di Kim Rossi Stuart nel ruolo del protagonista.

Michele Placido ha detto di non aver fatto un film per celebrare Renato Vallanzasca e che non lo ha disegnato come un Robin Hood o un eroe romantico. Quando ho ricevuto l’offerta di dirigere un film su Vallanzasca ho accettato subito, anche se sapevo che non sarebbe stata un’impresa facile, e ho cercato di entrare nella mente di un criminale in modo asettico per capire cosa si prova a stare in bilico tra normalità e devianza, cosa ti spinge quando sei sul filo che divide il bene dal male a scegliere quest’ultimo. Abbiamo lavorato con grande umiltà e coraggio e spero che questo si possa capire dal risultato finale. Si vedrà al cinema. A Venezia per adesso, si sono viste soprattutto contestazione e dissapori.


Red Carpet "Vallanzasca"


07/09/2010, 20:59

Claudia Verardi