Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Note di regia del film "Dalla Vita in Poi"


Note di regia del film
"Dalla Vita in Poi" è ispirato ad una storia vera. Katia, Danilo e Rosalba esistono, anche se non si chiamano né Katia, né Danilo, né Rosalba, così come esiste il quartiere Colleverde e il carcere di Rebibbia. Scrivendo, modificando, inventando, camuffando e stravolgendo i fatti mi sono accorto che la verità di questa storia, per quanto la si manometta, riaffiora sempre, come la filigrana delle banconote che ne certifica l’autenticità.
Katia, Danilo e Rosalba sono testimoni di un’esistenza marginale vissuta con orgoglio, costruttori di un futuro senza fondamenta e senza progetto che, proprio per questo, è anche senza limiti. Non avendo riferimenti culturali né condizionamenti sociali, non seguono le regole del convivere piccoloborghese. Il loro sistema di valori viene inventato e aggiornato secondo necessità.
Katia ha un handicap fisico, Danilo sta in galera. Due vite senza futuro che proprio in questo limite trovano la loro assonanza. Il loro amore non nasce da un incontro, da uno sguardo, un’attrazione fisica, come per tutte le coppie del mondo, ma si sviluppa nella loro testa durante uno scambio epistolare disperato e sincero. La sincerità è un lusso che si può concedere solo chi non ha nulla da perdere e chi non espone la sua faccia. In questo senso i due sono i rappresentanti di un sistema di contatto modernissimo che ha radici antichissime. Modernissimo perché l’esistenza di internet e delle chat da tempo ha sovvertito le regole degli incontri - prima ci si conosce e ci si confida poi si verifica l’aspetto fisico - antichissima perché lo scambio epistolare è stato fino al secolo scorso il cardine e il preliminare di quasi tutte le unioni amorose. Basti pensare all’audacia di cui è capace Cirano di Bergerac nascosto dal buio, nel capolavoro di Rostand.
La storia di Katia, Danilo e Rosalba non è semplicemente una storia d’amore, semmai un piccolo romanzo eroico ed ironico in cui ci viene proposta, da una angolatura diversa, la visione della vita. Non servono le gambe per raggiungere una meta e non serve la libertà per essere liberi. L’orizzonte più bello, certe volte, si trova negli occhi di una persona.

Gianfrancesco Lazotti