Paolo Sorrentino: "Ho sempre ammirato la sapienza
tecnica di Fellini e sono convinto che la
regia debba palesarsi ed essere vanitosa"
Quando
Gianni Amelio chiese a
Paolo Sorrentino quale fosse l'autore che lo folgor๒ come spettatore e divenne un punto di vista come autore, la risposta fu quasi ovvia,
Federico Fellini. Ma la scelta di una pellicola in particolare da presentare nella sezione
Figli e Amanti, che include anche
Gianni Zanasi,
Mario Martone,
Davide Ferrario,
Matteo Garrone e
Marco Bellocchio, non fu altrettanto ovvia. Tanti film di Fellini hanno influito nella carriera del regista campano, da
Il Bidone ad
Amarcord, passando per
Giulietta degli spiriti e
Otto e mezzo. L'identificazione di
Roma come proprio film della vita, si deve probabilmente all'assenza di una storia vera e propria e alla corrispondente presenza di numerosi e splendidi personaggi: "
Credo che l'idea di passare in rassegna una carrellata di caratteri cos์ diversi, che potrebbero dare il lเ a numerose vicende, strutturando il film a blocchi senza una trama, sia geniale. Vorrei poter girare qualcosa di simile, ma ai tempi nostri il cinema non riesce a staccarsi dalle storie". Nel tempo
Paolo Sorrentino ha maturato un'idea di cinema strettamente personale, che per molti in qualche modo lo avvicina al suo modello: "
Ho sempre ammirato la sapienza tecnica di Fellini e sono convinto che la regia debba palesarsi ed essere vanitosa. In questo vorrei essere vicino al maestro".
17/11/2009, 08:43
Antonio Capellupo