"100+1": e ora gli altri 99



Uan scena del film "I Magliari" di Francesco Rosi
In principio era un’idea piena di ambizioni e insidie. Dopo tre anni, le ambizioni sembrano essersi trasformate parzialmente in realtà, e le insidie continuano a esser presenti. Stiamo parlando del progetto ideato e curato da Fabio Ferzetti, “100+1. Cento film e un Paese, l’Italia”. Con la proiezione de “I Magliari” di Francesco Rosi è cominciata concretamente l’avventura di un’iniziativa che ha ricevuto il sostegno di tanti interpreti che oggi a mezzogiorno alla Villa degli Autori sono intervenuti per stilare un primo bilancio delle cose realizzate e delle tante ancora da fare.

Si menzionavano le ambizioni e le insidie. Il Presidente delle Giornate degli Autori, Roberto Barzanti ha ricordato le difficoltà di una materia, quella della diffusione cinematografica, che deve essere affrontata con scrupolo e chiarezza. “Tuttavia" – ha aggiunto Barzanti – "se si tiene ferma la finalità didattica e si inizia a pensare a un modo di sfruttare le possibilità offerte da Internet, allora questo progetto potrà avere uno sviluppo molto più ampio e incisivo di quando fuideato tre anni fa”.

Problemi di ordine giuridico, di cui si è parlato diffusamente per tutto l’incontro, ma anche difficoltà contenutistiche, forse le più interessanti per i cinefili che amano discutere con passione delle scelte dei critici e dei film che sono più o meno legittimati a entrare nella famosa lista delle cento opere chiamate a rappresentare e testimoniare la storia italiana del dopoguerra. Il Presidente della Biennale, Paolo Baratta, ha sottolineato la “” di un’antologia. Ma ha anche incoraggiato i realizzatori del progetto a continuare nell’essere imperfetti per far discutere in modo animato di cinema.

In questi anni" – ha aggiunto Fabio Ferzetti – "sono accadute tante cose che hanno portato alla crescita del progetto. E anche chi non era collegato immediatamente alla nostra iniziativa, a noi probabilmente si è ispirato. Ad esempio Paolo Mereghetti, che comunque fa parte del comitato che ha contribuito alla scelta dei cento film, ha editato per il Corriere della Sera una collana di dvd che prendono spunto dalla lista. Sky sta per aprire un canale tematico che riprende i film del progetto. E noi oggi possiamo annunciare una serie di iniziative concrete che coinvolgono le scuole della Provincia di Roma, la Cineteca di Bologna e il Museo Nazionale del Cinema di Torino”.

Partendo dalla base e nella speranza che vi sia progressivamente un coinvolgimento di tutte le scuole italiane, quest’anno la Provincia di Roma inizia la diffusione di un programma formativo extrascolastico che, come ha spiegato il presidente Nicola Zingaretti, dovrà riguardare in primo luogo il corpo docente e poi gli studenti. Sia Ferzetti che Zingaretti hanno insistito sulla necessità di fornire strumenti interpretativi a coloro che usufruiranno di questo programma, perché il cinema di fatto è assente nelle scuole e dunque pochi tra gli studenti e tra gli stessi insegnanti sono in possesso del linguaggio cinematografico. In tal senso, il progetto “100+1” non è solo finalizzato alla formazione scolastica e a uno studio moderno della storia. Gli esiti dell’iniziativa, secondo il Presidente della Provincia, si potranno estendere a tutte le attività culturali che coinvolgono il cinema, ristabilendo quella curiosità intellettuale che non risolverà per intero la crisi attuale ma contribuirà a superarla.

Una crisi che è testimoniata dal documentario di Valerio Jalongo, “Di Me Cosa Ae Sai”. L’amministratore delegato di Cinecittà Luce, Luciano Sovena, infatti, ha citato un passo del film selezionato dalle Giornate degli Autori, nel quale alcuni studenti di una scuola superiore intitolata a Federico Fellini, accorsi a Cinecittà per sbirciare “Il Grande Fratello”, non avevano la più pallida idea di chi fosse il regista riminese. Questo significa, e lo ha ribadito anche la produttrice Giuliana Gamba, che oltre alla lista di film e alla visione, bisognerà unire un programma didattico che spieghi la storia e la tecnica del cinema, per consentire alle giovani generazioni di fare la conoscenza del linguaggio cinematografico, prendendo coscienza di suoni, colori, ritmi e riflessioni del tutto diverse da quelle imposte dalla televisione. In merito alla partecipazione al progetto, Luciano Sovena ha precisato che il ruolo di Cinecittà Luce è di braccio operativo, e si concretizzerà, ad esempio, con la realizzazione di un cofanetto di dvd.

Non poteva mancare la testimonianza di un rappresentante della SIAE. Il progetto “100+1” porta con sé il problema dei diritti d’autore. Molte sono le incomprensioni riguardo alla possibilità di accedere e di diffondere opere che talvolta non si sa più a chi appartengono. Tra l’altro, come ha spiegato Emidio Greco, si tende a far confusione tra il diritto d’autore, sul quale Filippo Gasparro a nome della SIAE, ha annunciato un tavolo di studio per venire incontro ai problemi che il progetto comporta, e il diritto commerciale che invece è molto più complesso perché su quello difficilmente si arriverà a cambiare le regole. In sostanza mentre con la SIAE si può arrivare a delle agevolazioni, anche perché gli autori hanno tutto l’interesse che i loro film siano visti, con i proprietari la situazione è tutt’altro che semplice. Lo ha testimoniato Annarosa Morri, co-regista con Mario Canale del documentario “Vittorio D.”., che alla richiesta di pochi minuti di immagini dei film di De Sica si è sentita replicare cifre insostenibili. Ventimila euro per cinque minuti di spezzoni, rendono praticamente impossibile la realizzazione di quei film antologici che sono parte integrante del progetto e che dovrebbero arricchire l’offerta formativa.

I direttori della Cineteca di Bologna, Gianluca Farinelli, e del Museo Nazionale del Cinema di Torino, Alberto Barbera, si sono soffermati sul loro impegno nel progetto legato per ora, al restauro de “I Magliari” realizzato presso i laboratori dell’Immagine ritrovata di Bologna, alla pubblicazione di un libro monografico sul film e alla formazione di un archivio delle carte di Francesco Rosi.

A questo punto, prendendo come auspicio la scritta “numero 1” sulla costa della copertina del volume dedicato a “I Magliari”, non resta che aspettare gli altri 99 film, libri, restauri e le polemiche appassionate sul perché quel regista è assente dalla lista!

10/09/2009, 17:47