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Note di regia del documentario "Grandi Speranze"


Note di regia del documentario
La prima volta che abbiamo pensato di girare "Grandi Speranze" stato dopo aver conosciuto un iscritto allAssociazione dei Giovani Imprenditori. Questo incontro ci ha suggerito limmagine di una giovane classe dirigente che aspira a prendere le redini economiche del nostro paese.
Abbiamo provato a raccontare queste persone destinate, spesso per eredit e un po meno per vocazione, a comandare.
Appreso dallo statuto confindustriale che in Italia per giovane sintende una persona che ha meno di quaranta anni, a questa regola ci siamo attenuti nella scelta dei nostri protagonisti.
Abbiamo costruito il film su tre ritratti raccontando i personaggi negli spazi e durante i tempi del lavoro: non un film sullintimit, ma su come le persone interpretano il proprio ruolo di leader allinterno delle societ che rappresentano.
Il nostro sguardo si posato su riunioni, scrivanie e paesaggi filtrati dai vetri degli uffici: i nostri protagonisti, nel loro agire pubblico e professionale, si sono delineati nellessenzialit del proprio archetipo. Non ci sono eroi, ma frammenti di vita spesi nellaffannosa ricerca di soddisfare ambizioni spesso eccessive. La camera sempre sul cavalletto e lironia il nostro modo di esserci. Crediamo che si tratti di un film politico perch lironia politica.
I tre episodi del film raccontano la formazione, la nascita di unimpresa e la gestione della stessa.
Questo il percorso suggerito. Un percorso che porta dallItalia alla Cina, senza allontanarsi troppo dai propri padri.

Massimo DAnolfi e Martina Parenti