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La storia di Ida Irene Dalser e Benito Albino Mussolini


La storia di Ida Irene Dalser e Benito Albino Mussolini
Ida Dalser e Benito Albino Mussolini
Ida Irene Dalser (Sopramonte, 1880 – Venezia, 11 dicembre 1937)
Benito Albino Mussolini (Milano, 11 novembre 1915 – Milano, 26 agosto 1942)
Ida è nata a Sopramonte, presso Trento, nel 1880, ed è quindi suddita dell'impero austroungarico (per questo detta anche “l’austriaca”). E’ una bella giovane, agiata e di buona famiglia. Suo padre è sindaco del paese. Ida è anche una ragazza intraprendente: poco più che ventenne è a Milano per aprire un salone di bellezza "alla francese”; non per nulla se n’era andata a studiare a Parigi, dove si era diplomata in Medicina estetica, raro esempio d'imprenditoria femminile per l’epoca.
Poi l’incontro con Mussolini. È l’inizio di una passione travolgente. Quando Benito è cacciato dall’Avanti e dal Partito Socialista per il suo interventismo – influenzato anche dal Futurismo – Ida lo sostiene totalmente. Vende tutto per lui. Il suo appartamento e il suo salone di bellezza, per finanziare il giornale di Mussolini: Il Popolo d’Italia che sarà poi l’organo del Partito Nazionale Fascista. Non esistono conferme documentali, ma voci insistenti affermano che i due si sarebbero perfino uniti con matrimonio religioso, nel settembre del 1914. Quel che è certo, comunque, è che l’11 novembre 1915 nacque un bambino: Benito Albino Mussolini. Figlio del Duce, che infatti lo riconobbe, salvo anni dopo far falsificare data di nascita e dati anagrafici.
Mentre Mussolini ha la relazione con Ida è già amante di Rachele Guidi e padre di Edda, nata nel 1910. Un anno dopo il non documentato matrimonio con Ida, il 17 dicembre 1915, Mussolini convola a nozze, con rito civile, nell'ospedale di Treviglio (Bergamo) dove era ricoverato, con Rachele Guidi, dalla quale aveva già avuto la primogenita Edda, nata quindi illegittima secondo la legislazione dell'epoca. Tanto che fu registrata come figlia di Mussolini e di madre ignota.
La reazione della Dalser a tutto questo e al progressivo distacco di Mussolini – che si allontana quanto più cresce il suo potere – è orgogliosa, tenace e aggressiva. In qualità di prima moglie e madre del suo primogenito rivendica i diritti suoi e del figlio. È di fronte a questo e alle crescenti pretese e scenate della Dalser che Mussolini reagisce facendola passare per pazza.
Nel 1926 Ida viene arrestata e rinchiusa nel manicomio di Pergine, vicino a Trento; poi in quello di San Clemente, su un'isola di fronte a Venezia. Inutili i tentativi di entrare in contatto con Mussolini e le massime autorità in richiesta di aiuto. La Dalser scrive innumerevoli appelli disperati e lettere mai recapitate perché intercettate e fatte sparire (ma di qualcuna resta traccia), persino al Papa. Il direttore sanitario di San Clemente non le diagnostica né turbe mentali né tare fisiche. Nonostante ciò deve subire le torture peggiori e finisce i suoi giorni semiparalizzata in manicomio. Qui Ida muore il 3 dicembre 1937 per emorragia cerebrale, dopo 11 anni di internamento, senza aver mai più rivisto suo figlio.
Anche Benito Albino, nonostante il riconoscimento del Duce, viene arrestato e rinchiuso, nel 1936, nel manicomio di Mombello a Limbiate (Milano).
I documenti e le cartelle cliniche della Dalser e del figlio furono fatti sparire, così come furono strappate le pagine del registro parrocchiale che si suppone documentassero il matrimonio celebrato in chiesa fra Mussolini e la Dalser. Il figlio Benito Albino, nato l'11 novembre 1915, fu registrato con il cognome della madre. Poche settimane dopo, l’11 gennaio 1916, il futuro Duce lo riconobbe nello studio del notaio Angelo Buffoni a Monza. Un riconoscimento che restò valido fino al 1932 quando, con decreto reale, venne tolto al ragazzo il cognome Mussolini sostituendolo con quello dì un commissario prefettizio di Trento scelto come tutore, il Sig. Bernardi.
Benito Albino, a cui non fu mai più permesso di rivedere la madre, venne prima educato in un collegio dei Barnabiti e poi arruolato nella Marina Militare, sempre, pare, sotto la stretta sorveglianza della polizia politica. Spedito in missione in Cina, il giovane marinaio, che assomigliava in maniera incredibile al padre, fu rimpatriato con la falsa notizia della morte della madre e spedito a fare la sua stessa fine. Internato nell'ospedale psichiatrico di Milano, vi morirà il 26 agosto 1942 all’età di 26 anni. Per anni era stato sottoposto a sevizie spacciate per terapie e lasciato morire. La diagnosi dice "per marasma”.
Di Ida Dalser e Benito Albino Mussolini non esiste più nemmeno la tomba. I loro corpi furono gettati nelle fosse comuni.

24/04/2009, 20:53