Sinossi *:
In uno scenario agreste si muove una lucciola, che ci presta i suoi occhi, la sua prospettiva incerta, alternata a quella della camera che invece sembra cercarla. La lucciola si pone una serie di domande rarefatte e intermittenti sul proprio destino e, nel suo girovagare, anche sulla propria posizione (esistenziale). È un insetto che nessuno riconosce di giorno, somiglia a un piccolo scarafaggio piuttosto anonimo, uno di quelli che si incontrano con indifferenza nelle case di campagna. Nel suo piccolo viaggio la lucciola di Fabrizio Bartolini vaga in un soggiorno, attorno a una panchina, incontra una capra in una vecchia stalla. È su una pianta mentre due innamorati fanno il bagno al fiume e la sfiorano, è sull’erba mentre qualcuno schiaccia un pisolino. Nessuno la nota, nessuno sa della sua presenza, mentre lei vede tutto, con la sua visione resa nel film attraverso uno sfocato in nero e bianco.

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