Regia:
Keti Stamo
Anno di produzione: 2021
Durata: 69'
Tipologia: lungometraggio
Paese: Francia/Albania/Italia
Produzione:
Margo Cinema,
Anima Pictures,
Young Films; in collaborazione con
Rai Cinema
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa:
Gabriele BarcaroTitolo originale: I Figli di Caino
Altri titoli: Les Enfants de Cain
Sinossi: Nord dell’Albania. In un piccolo villaggio dove il tempo sembra essersi fermato, e la vita e la morte dipendono dalle regole severe di un antico codice, il Kanun, un gruppo di ragazzini si incontra e discute della storia di Caino e Abele, cercando un’analogia tra le proprie vicende personali e il racconto biblico: una delle poche possibilità, per loro, di affrontare i propri traumi e le proprie emozioni.
Sito Web:
http://"I Figli di Caino" è stato sostenuto da:
Centro Nazionale di Cinematografia Albanese
MIBACT
CNC - Centre National de la Cinématographie
Amnesty International
Premio Mutti - AMM
Fondazione Piano Terra Onlus
Yes Life - No Blood Feud Foundation
M&M Ivanaj Foundation Institute
Note:
Il Kanun
Il Kanun è una legge consuetudinaria dell'Albania settentrionale, le cui origini potrebbero risalire al Medioevo o persino all'Età del Bronzo, che regola tutti gli aspetti della vita di montagna: dall’organizzazione economica della famiglia all’ospitalità, dai confini al lavoro, dal matrimonio alla fratellanza.
La besa, l’onore personale, riveste un’importanza capitale nel codice, come pietra miliare della condotta personale e sociale.
Alcune delle regole più controverse del Kanun riguardano l’omicidio: la legge sancisce infatti il principio della “vita per la vita”, obbligando i parenti della vittima a cercare gjakmarrja (vendetta di sangue).
Le regole del Kanun sono riemerse negli anni ’90 nel nord dell'Albania. Alcune organizzazioni cercano di mediare tra le famiglie coinvolte in queste faide, e di far “perdonare il sangue”. L’unica alternativa alla morte, per gli uomini maggiorenni, è restare chiusi nelle proprie case, “tutelate” dal Kanun come luoghi sacri e inviolabili, finché il perdono non viene concesso.