Sinossi *: Quale parte del tuo corpo è techno? Con questa domanda si apre il cortometraggio sul Kappa Futur Festival al Parco Dora di Torino. Sono stati d’animo, immagini, confessioni e frasi astratte dettate dal momento e dalle atmosfere. Ispirato all’opera di Robert Rauschenberg nel voler lavorare “ nel vuoto, tra arte e vita”. Un omaggio al Futurismo, dove la musica techno è un tappeto volante, uno strappo, un’anticipazione. Torino e il Parco Dora; Un arca che accoglie i funamboli, i sognatori e le farfalle del Futur Festival. Centomila persone che diventano una sola, un suono, un monito, una magia. Dalla scoperta di sé stessi, allo stambecco pazzo, lacrime sorrisi e visioni. Lo scheletro di ferro, la spina dorsale del tempo, l’architettura post industriale del parco crea una dimensione dove l’umano è piccolo dentro un bosco metafisico. un’enorme giocattolo che non contiene memoria ricattatoria del tempo, ma concede un’apertura e una possibilità sacrale di evento adolescenziale. Uno scenario perfetto per accogliere le anime della musica techno e gli spiriti che danzano al Kappa FuturFestival. Dimensione teatrale e metafisica. Tra le scosse dei dj, e i led che tagliano il cielo, dall’operaio al creator, tutti in un unico sogno, tre notti che sono mille.
L’ARCA DEL DORA, un flash del cervello, è cinema e musica, teatro e performance. Un montaggio spiazzante e musicale. Si accendono le luci e pensi: ho visto un corto o l’ho sognato?