Il regista riesce a creare un’atmosfera inquietante che racconta le tensioni di una famiglia emarginata durante una calda estate in campagna. L'andamento della storia non e' forzato. Il mood è creato con immagini di una casa modesta, affiancata da un roulotte, di facce frustrate dei personaggi e dei loro lividi, della polvere, di macchinario e metallo arruginito, di animali feriti, del fuoco di sera, ed è rafforzato da un sonoro meritevole (non con musica a tappettino, ma con rumori di gridi, di persone che ansimano dopo lite, di cicale, di macchine che corrono, ecc). La fotografia è eccezionale e fa concorrenza con molti lungometraggi d'autore. Privilegia "internal framing", ha un buon uso dello steadycam ed i colori sono ricchi. Il cast è forte, specialmente il padre interpretato da Giorgio Carminati. Gli interpreti dei genitori, dei figli piccoli e di altri personaggi secondari sono ben adatti per questo posto grezzo, mentre si potrebbe dire che la presenza dei tre bei ventenne (due ragazze e un ragazzo) - pur essendo bravi - è un po' fuori posto. Sicuramente, l'amore per l'estetismo nella fotografia è anche presente nella scelta di questi attori. Per esempio, l'interprete del figlio malato è bravo con la gesticolazione della faccia e del corpo, però la sua voce è meno convincente. A parte questo, Cappai dimostra una capacità straordinaria come regista e un gran coraggio nell'affrontare storie che suonano come difficili ricordi di un tempo passato. E' un'onesto scavo nella psicologia di una famiglia tormentata. Ha il gusto del morboso e dei margini, (vale la pena vedere il suo corto precedente - "Purche' lo sia sepolto") . In entrambi questi lavori Cappai mette le sue emozioni e molta riflessione in ogni inquadratura, e per questo dimostra di essere uno dei più promettenti registi esordienti in Italia.
L'ho visto ieri con grande curiosità e che dire....un lavoro di impressionante atmosfera, una storia scorticante e patibolare che ti sta dentro, rimandandoti a sensazioni quasi carnali. Stupisce come l'autore, un ragazzo enigmatico destinato a fare grandi cose, sia riuscito a concepire un simile spaccato familiare, cosi crudo ma al tempo stesso affascinante. Da tener d'occhio.
Film assolutamente da non perdere. 30 minuti che si dilatanoe si resta sospesi nell'afa nella calura. Un cast che fa tutto suo il dettato della regia ce è magistrale a dir poco. Frammenti di vita, di lotta che squarciano anima e corpo, e con una vertigine lenta. Una sonorità che ti accompagnano anche dopo la parola fine.