Fondazione Fare Cinema
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Carlo Zanotti  (05/06/2007 @ 09:36)
Documentario ben realizzato, con uno stile scorrevole, rappresentativo di una città e di un giocatore anomali, in antitesi con il mondo del calcio moderno.... una città, Livorno, che ha un legame particolare con la propria squadra, che va al di là del tifo....allo stadio la voce della città prende forma, e si manifesta; lo stadio come punto di aggregazione, di confronto su tematiche non meramente calcistiche. Lucarelli il suo ambasciatore, un calciatore romantico. Il suo è un ritorno alle origini, la sua fede, l'amore incondizionato per la maglia del Livorno, per la sua città, lo portano ad andare oltre le tentazioni materiali, calcistiche, per sposare la sua causa, quella amaranto. Il tutto farcito dalla spontaneità, naturalezza, ilarità dei Livornesi... Un plauso a Micali che ha saputo miscelare tutti questi aspetti e offrire un documentario veramente ricco.
Simone Pinchiorri  (25/05/2007 @ 23:11)
Cristiano Lucarelli è un calciatore anomalo nel panorama sportivo italiano, è un calciatore che pur di giocare con la maglia della sua squadra del cuore, il Livorno, ha rinunciato ad 1 miliardo di lire. Come dice lui "Ci sono calciatori che con un miliardo si fanno la Ferrari, lo yacht, io mi ci sono comprato la maglietta del Livorno. Tutto lì." Da questa vicenda e dal libro del suo procuratore Carlo Pallavicino, "Tenetevi il Miliardo", il regista fiorentino Federico Micali ha girato un documentario dal titolo "99 Amaranto". Il film su Cristiano Lucarelli è una piccola chicca, un racconto vivo e sincero della carriera del calciatore "labronico" e di tutta una città che si identifica nel proprio idolo sportivo. Il regista ha raccolto varie testimonianze, ben montate da Yuri Parrettini, delle persone più vicine al giocatore ad iniziare dal padre, uomo genuino e schietto, specchio di una Livorno operaia e vera. La pellicola riesce a mostrare tutte le anomalie e contraddizioni della città e "la visione del mondo livornocentrica" dei suoi cittadini. Lucarelli ne è proprio la manifestazione più grande e conosciuta di questa fenomeno, è lui l'anticonformista moderno specchio della sua società. Micali mischia la passione sportiva a quella di documentarista politico, reallizzando un ottimo lavoro che riesce a mettere a fuoco una realtà di provincia importante ed anche a far ridere lo spettatore tramite i dialoghi di persone umili, non colte ma piene di orgoglio e dignità. La raccolta dell'immagini d'epoca e dei racconti è ben amalgamata e la narrazione molto lineare ed in pieno stile documentaristico. Un film da vedere, non solo per gli appassionati di calcio, ma per tutte quelle persone che si entusiasmano e si appassionano alle favole, perchè infondo infondo la storia di Lucarelli ha il sapore di una fiaba moderna...

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