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Max Osini  (07/02/2006 @ 00:00)
Mi è capitato di vedere questo film durante la serata conclusiva del Festival di Locarno, proprio dopo la cerimonia di premiazione. Questa collocazione all'interno del programma, oltre al fatto di trovarsi di fronte ad un'opera italiana, accresceva la curiosità. Invece il film si è rivelato addirittura pessimo e capire come abbia fatto ad arrivare a Locarno è un vero mistero che, francamente, non sono interessato ad indagare. La trama segue le vicende di un gruppo di gangster italo-americani che la giustizia statunitense dichiara "indesiderabili" sentenziandone il rimpatrio in Italia. Molti di loro sbarcano in gruppo a Genova dove li attende la stampa e in particolare un giornalista che inizia una personale inchiesta sulla vicenda con l'intenzione di scrivere un libro. Il primo problema di questo film è che vorrebbe essere un film di denuncia di ingiustizie" in un caso dove di ingiusto non c'è niente: se in America non desideravano e hanno allontanato dei mafiosi italiani hanno fatto solo bene ed hanno la mia comprensione. I tipi in questione non sono neanche simpatici o autori di particolari gesta che li rendano in qualche modo eroici, sono semplicemente dei mentecatti che suscitano al massimo pietà. Dulcis in fundo la ricostruzione storica è mediocre (so quel che dico, qualche ora prima di questo film avevo visto "Kansas City" di Robert Altman). Nonostante tutto ciò il film è stato realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Se siete tra coloro che ancora pagano le tasse in Italia, vi consiglio di andarlo a vedere, solo per rendervi conto di come vengono spesi i vostri (nostri) soldi.

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