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Primavera di un Danzatore: La Danza, la Morte, l'Eternità" di Damiano Fina, 125 pp, 2025 Che senso ha danzare oggi? Vale la pena essere entusiasti, perché nessuno di noi può vivere sotto la propria pelle. In questo senso, siamo chiamati alla ribellione della carne, siamo chiamati a oltrepassare noi stessi, incontrando l’altro e l’oltre. Oggi vale la pena essere entusiasti, secondo il senso greco dell’etimologia ἔν ϑεος, “essere in Dio”, “essere sotto l’ispirazione delle Muse”, intendendo il contatto profondo con quella totalità che oltrepassa ogni parte del mondo, abbracciando da sempre e per sempre anche la più umile delle cose... (continua).
Con una prosa intensa ed evocativa, Damiano Fina intreccia danza e filosofia, accompagnando chi legge alla scoperta della danza butoh, una forma di espressione che sfida le convenzioni e dissolve i confini tra vita e morte, tra sé e l’altro, tra il mondo visibile e l’invisibile. In un’epoca segnata da individualismo e mercificazione, la danza butoh continua a ribellarsi alle regole imposte, proponendosi come un rituale catartico, che si confronta con l’osceno e con ciò che devia dalla norma.
Damiano Fina esplora il potenziale rivoluzionario di questa anti-danza, capace di dissacrare i canoni estetici e sociali, restituendo al corpo una dimensione più profonda. Perseguendo questo gusto per lo scandalo, attraverso il pensiero filosofico di Emanuele Severino l’autore invita a oltrepassare anche il nichilismo. Primavera di un danzatore è una lettura che scuote e che ci ricorda che danzare significa risvegliare il nostro spirito critico. Grazie alla danza, possiamo confrontarci con i temi della morte e del dolore attraverso il rituale, che viene a costituirsi come terapia originaria, riconnettendoci con gli aspetti più profondi della nostra esistenza. prezzo di copertina: 20,80 € Questo risulta fuori catalogo