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2008 »
doc Sergov: partecipazione
Biografia:
Sergio Govoni è nato a Bologna il 29 aprile 1924 al n° 48 di via del Pratello,figlio di Augusta Vignoli e di Alfonso,valente artigiano ebanista. I tempi erano grami e la famiglia numerosa,pertanto era già previsto l’inserimento lavorativo nella bottega paterna,ma l’ultimo nato sentiva fortemente il richiamo della pittura.
Il “buon senso”! paterno però faceva dire al signor Alfonso:”Al pan sé,mò i culur no,e po’ arcordet che i pitur,ien di deboscia e di mort ed fam! Et capé ?”.Così il piccolo Sergio raccoglieva trucioli di diversi colori e ne faceva quadretti;solo alle elementari “Avogli” riuscì a sfogare la sua passione per la pittura,incoraggiato dalla prof. Cervellati,che coniò per Lui lo pseudonimo di Sergov .
Ma la meta predestinata era la bottega,in cui lavorò,frequentando nel contempo la scuola serale di via Cartolerie,dove,sotto la guida del prof. Rossi,apprese l’arte dell’intaglio. Conseguito il diploma, scoppiò la guerra e dovette partire militare. Ma, coerente coi principi di pace e libertà che da sempre coltivava, disertò e si rifugiò a Fontanelice,dove era sfollata la famiglia. Qui venne catturato dai fascisti e consegnato alle S.S. di Castel del Rio,dove fu processato per diserzione: Riuscì ad evitare la fucilazione (“-Sprecate del piombo, io voglio essere artista-“), ma non la deportazione in un campo di lavoro in Germania. Qui si salvò, dicendo di essere un contadino, fu così messo a lavorare i campi e con l’aiuto dei soldati ucraini che l’avevano preso in simpatia, sopravvisse fino all’arrivo degli Americani.
Dopo tanti treni e tante traversie riuscì a tornare, grazie anche al suo ingegno sempre sveglio ed acuto. Ad esempio, per limitare i disagi dei vagoni stipati, costruì con dei cavi del telefono delle amache, su cui riposavano a turno. La sua mente è sempre stata “pronta”, ricordando per tutta la vita l’insegnamento della madre: “- Qué denter (nella testa) aié ona farmaci, la soluzione di tutto”. Anche adesso, infatti non si arrende mai e il suo motto è – Mai domo! - Naturalmente al ritorno trovò solo macerie e cominciò il tempo della ricostruzione. Agli inizi, per aiutare la famiglia, incominciò a restaurare pianoforti e organi, inserendo anche intarsi. Quando poi ricominciò l’attività nella bottega di via Zannoni,”F.lli Govoni”, il suo incarico divenne quello di progettare i mobili. Tale attività generò una certa agiatezza, che gli permise di fare della bottega un laboratorio di ricerca e il tratto distintivo dei mobili Govoni divenne l’intarsio pregiato. Ma anche durante gli anni del lavoro Sergov continuò ad alternare la sua passione,”coccolato” dai fratelli maggiori,che eseguivano le cornici per i suoi quadri. Infatti sostiene che l’intarsio,altro non è che pittura,che invece di usare i colori tradizionali,usa quelli del legno.
Trasferitosi poi nell’atelier di via Zannoni 9 si è dedicato completamente alla sua passione. Qui con gli stessi utensili di tanti anni fa,rievoca la Bologna di una volta,gli antichi mestieri o realizza paesaggi fantastici o nature morte. Ora le sue opere sono tante ed a Sergov è venuta l’idea di regalare ai Bolognesi i suoi lavori, perché possano ammirarli e perché tutto ciò possa essere di stimolo per ridestare nei giovani la passione per l’artigianato pregiato. Bologna rischia però di essere scavalcata dalla città di Duisburg, in Germania, dove Sergov è molto amato e conosciuto.
Ratkaus - Duisburg - 1982
Anzi un suo quadro raffigurante il Comune ed esposto in una sala dello stesso,viene usato quale “logo” di tutta la corrispondenza ufficiale. Conseguentemente gli è stato offerto di custodire ed esporre al pubblico le sue opere nel Municipio,nel caso di una sua eventuale donazione. Ha tenuto sei mostre personali e per sei volte è stato invitato a partecipare alla “Fiera internazionale di Bologna”.
Nel 1980 ha varcato i confini nazionali,invitato a Duisburg,in Germania. Da allora si sono susseguite numerose partecipazioni che hanno sempre destato un caloroso interesse tra il pubblico.
(ultima modifica: 07/07/2008)