RAI CINEMA - Presentato il nuovo listino 01
"Apriamo questo consueto incontro con una breve riflessione sullo stato di salute della nostra industria, visto il momento difficile che sta vivendo, per vari motivi, tutto il settore", spiega Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema.
"Il cinema e il lavoro di tutte le componenti, compreso quello di chi racconta il cinema, sono importantissimi nella costruzione del mondo valoriale e culturale delle persone. Il cinema e l'audiovisivo fanno anche industria, creano ricchezza, occupazione, fiscalità e ritorni economici. Ma siamo in un momento molto particolare, di forte preoccupazione tra tutti gli addetti ai lavori, un momento in cui ci sono da un lato legittime esigenze di bilancio dello Stato da rispettare, dall’altro un richiamo a un doveroso rigore nell’utilizzo dei fondi pubblici, in special modo laddove si sono verificate alcune esagerazioni, e a un necessario senso di responsabilità da parte dell’industria. Detto questo però bisogna fare ogni sforzo per riuscire a trovare un giusto equilibrio affinché la produzione italiana e l’industria culturale non subiscano un impatto troppo traumatico dalle misure al momento in discussione".
"Sono fiducioso che si stia dialogando e operando nella direzione giusta per trovare un equilibrio tra tutte queste esigenze. Credo che l’articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore a firma del presidente dell’Anica Alessandro Usai, spieghi chiaramente alcuni concetti.
Condivido con Usai il concetto che la nostra industria non è stata capace di raccontare in modo esaustivo al pubblico, ai media e alla politica la nostra attività. Forse ci siamo un po’ parlati addosso e ora è il momento di farlo con spirito di collaborazione e costruttivo soprattutto in riferimento al valore economico del settore produttivo. Accanto al 32% medio di credito di imposta attualmente assegnato dallo Stato, c’è il restante 68% che deriva dal mercato. Significa che il ciclo di vita di un film non si esaurisce con l’uscita in sala, ma prosegue con altri sfruttamenti: lo streaming sulle piattaforme a pagamento, i passaggi sulle Reti generaliste, l’inserimento nelle library digitali, la distribuzione internazionale. Va considerato poi che quando un film prende forma, il budget dal punto di vista economico ha già un suo equilibrio economico compiuto, costruito sicuramente grazie ai finanziamenti pubblici - tax credit o contributi selettivi che siano - ma anche grazie alla prevendita delle sue diverse quote/diritti di un film con le quali il produttore riesce a coprire i costi di produzione.
Ho letto poi in questi mesi vari articoli che ho trovato un po’ superficiali nell’analisi dei dati. Per esempio “i famosi 700 milioni al cinema” e addirittura qualcuno ha scritto 700 milioni al tax credit del cinema. È evidente che così si genera confusione. I 700 milioni del fondo, che peraltro costituiscono una quota percentuale del gettito fiscale derivante dalle attività dell’intero comparto audiovisivo, vanno a finanziare una vasta pluralità di attività. Le risorse dedicate unicamente alla produzione di film per la sala tra tax credit, contributi selettivi e automatici, contributi a opere prime e seconde ammontano a circa 150 milioni mentre il resto è dedicato a una pluralità di attività distribuzione, sale, fiction, festival, a cinecittà, al CSC e alle iniziative speciali ecc ecc. Come si evidenza facilmente dalla tabella di riparto del fondo pubblicata sul sito del MIC.
Per quanto riguarda Rai Cinema continueremo ad avere un occhio vigile sul pluralismo produttivo, continueremo cioè a lavorare con grandi, medi e piccoli produttori - anche se per noi il focus è puntato primariamente sulla qualità dei progetti e delle storie - continuando a tenere conto, come abbiamo sempre fatto, delle esigenze dell’industria al cui sviluppo abbiamo contribuito in modo
determinante.
Voglio ricordare che festeggiamo quest’anno i nostri 25 anni con la gioia e l’orgoglio di tutto quello che abbiamo costruito insieme, per la crescita del settore e degli stessi produttori. Nei prossimi anni, a partire dal 2026, saremo chiamati però ad essere più selettivi, da un lato perché è evidente che il mercato non assorbe più il livello produttivo di questi ultimi anni, e dall’altro perché le nostre risorse dipendono dalle risorse complessive RAI.
Come è noto il canone è rimasto bloccato dal 2016 senza neppure l’incremento dell’ISTAT, e questo ha un impatto importante su tutta la produzione audiovisiva nazionale.
Pur avendo assolto il nostro ruolo di volano per l’industria e realizzato importanti margini commerciali per produttori e società, per noi di Rai Cinema il cinema non rappresenta solo un’opportunità di business, perché dobbiamo riconoscerne anche la funzione sociale, culturale e di salvaguardia dell’identità nazionale, in un momento storico in cui le narrazioni di successo sono determinate da interessi economici globali e in cui molte storie rappresentano derivazioni commerciali di franchise.
La funzione di tutela e promozione della nostra cultura passa anche dalla difesa di un mezzo come il cinema che concorre alla costruzione di significati e valori condivisi.
IL MERCATO ITALIANO
Il 2025 sta per chiudersi in tutto il mondo, Cina esclusa, con numeri non particolarmente brillanti e sicuramente al di sotto delle aspettative di inizio anno.
Continua a persistere la debolezza del mercato Usa e questa tendenza negativa condiziona pesantemente anche i principali territori europei. In particolare, il nostro mercato ad oggi ha generato incassi per circa 400 milioni di euro per circa 55 milioni di biglietti venduti e dovrebbe chiudere in linea con il 2024.
I territori europei a noi equiparabili, come la Spagna, la Francia e la Germania perdono percentuali di mercato significative rispetto agli anni precedenti. La quota di cinema italiano è di oltre il 28%, pertanto ancora superiore alla quota nazionale del triennio prepandemico.
Per quanto riguarda 01 possiamo essere soddisfatti del nostro andamento, siamo oggi la quinta distribuzione in Italia dopo le major con 6 milioni e 200 di biglietti, 43 milioni di euro al box office, con 11 % di quota di mercato. Questa quota di mercato assume una grande rilevanza visto che il nostro listino è composto all’80% da film d’autore e di qualità e i nostri competitor si chiamano Disney, Warner, Universal ecc. Quindi continuano a tenere alto il nome del cinema italiano di qualità.
Cosa bisogna fare per cercare di migliorare? Sale migliori, grandi campagne di comunicazione globale, nuovi progetti di fidelizzazione indirizzati soprattutto alle famiglie e ai giovani, ma soprattutto bei film pensati per il pubblico pagante.
Infine, l’assenza delle finestre di sfruttamento per il cinema non italiano continua a danneggiare il nostro mercato insieme a quelli europei citati,
Francia esclusa, facendo perdere allo spettatore il concetto di “unicità” di visione di un film sul grande schermo. Lo spettatore non percepisce la durata di una finestra, ma pensa solo che i film, indistintamente, li potrà vedere molto a ridosso dell’uscita cinema su una piattaforma. In Usa, sembrerebbe che ci sia un forte ripensamento rispetto all’argomento finestre e vedremo come andrà a finire.
PRESENTAZIONE LISTINO 2026
Prima di passare alla presentazione dei titoli che abbiamo in listino, ricordo che il 9 dicembre uscirà con 01 Brunello, il visionario garbato, il film documentario di Giuseppe Tornatore con le musiche di Nicola Piovani. Siamo particolarmente lieti di essere stati chiamati per distribuire questo film, una sintesi di eccellenze italiane, con ben due premi Oscar, per raccontare la storia della vita straordinaria di questo imprenditore illuminato e realmente visionario. Siamo onorati che il marchio di Rai Cinema, legandosi a questo film, andrà in giro in tutto il mondo.
Passiamo ora ad illustrare i titoli che compongono il nuovo listino di 01 Distribution.
Come ogni anno, accanto a una selezione di film internazionali di forte richiamo per il pubblico, il listino di 01 Distribution presenta una grande varietà di titoli. Film di grandi registi e di nuovi autori, drammi e commedie, opere popolari e di ricerca, seguendo l’impegno che da sempre Rai Cinema e 01 infondono per il rafforzamento e la diffusione del cinema italiano.
Ma se la molteplicità dell’offerta è un valore che da sempre perseguiamo, quest’anno si possono leggere in controluce dei fili, più o meno nascosti, che legano e uniscono i titoli della nostra proposta. A ben guardare, quasi tutti i film presenti nel listino 01 hanno a che fare con relazioni, sentimenti, rapporti: insomma, dei legami che uniscono tra loro non solo i singoli personaggi delle storie raccontate, ma anche un film all’altro, come in un gioco di specchi e rimandi. Una sorta di filo conduttore che il cinema intercetta in questo momento nelle storie costruite sulle relazioni tra le persone.
I FILM
1. UN BEL GIORNO
2. IL RUMORE DELLE COSE NUOVE
3. LE COSE NON DETTE
4. UNA DI FAMIGLIA – THE HOUSEMAID
5. ALLA FESTA DELLA RIVOLUZIONE
6. JE SO’ PAZZO
7. ILLUSIONE
8. IL MAGO DEL CREMLINO – LE ORIGINI DI PUTIN
9. NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI 2026
10. SUCCEDERÀ QUESTA NOTTE
11. BIANCO
12. L’ESTRANEA
13. SCHERZETTO
14. PICCOLO MIRACOLO
15. PRESSURE
16. IL FIGLIO DEL DESERTO
17. NESSUN DOLORE
18. AMORE E ALTRI GUAI
19. NEL TEPORE DEL BALLO
02/12/2025, 11:46