EURO BALKAN FILM FESTIVAL 8 - I vincitori
Nella serata di giovedì 6 novembre 2025, si è svolta al Cinema Troisi di Romala cerimonia di premiazione dell'ottava edizione dell'
Euro Balkan Film Festival, fondato e diretto da Mario Bova e organizzato dall'Associazione Culturale Occhio Blu - Anna Cenerini Bova.
Questi I VINCITORI DELL'OTTAVA EDIZIONE:
PREMI GIURIA UFFICIALE
Presidente: Tahar Ben Jelloun Membri: More Rača, Flavio De Bernardinis, Oscar Iarussi, Claudio Siniscalchi, Vittoria Scarpa
Premi assegnati:
MIGLIOR FILM: Afterwar di Birgitte Stærmose
Motivazione: "La regista Birgitte Stærmose realizza con Afterwar uno straordinario esempio di cinema che scava nella pelle e nei corpi degli esseri umani, filmati a distanza di 15 anni, poco dopo la guerra in Kosovo e poi oggi, per scolpire sullo schermo la capacità sia di testimoniare che di resistere, all’interno di una dimensione di conflitto permanente, dove è impossibile distinguere la ferocia dalla pietà: gli intensi e ripetuti sguardi in macchina dei giovani protagonisti, vicini a quello umanissimo della Monika di Ingmar Bergman, si abbattono come fendenti sullo spettatore, in riferimento a una realtà che, oggi come ieri, tutti ci riguarda"
MIGLIOR REGISTA: Teona Strugar Mitevska per il film Mother
Motivazione: " La regista macedone Teona Strugar Mitevska realizza con Mother un’opera ispirata alla vita di Madre Teresa di Calcutta, in cui la cornice specifica del film biografico si trasfigura nell’epica narrativa della maternità. Essere mother, fondamento della vita sia fisica che spirituale, è il tema che attraversa i rapporti e i conflitti tra i personaggi, fino a che la protagonista, indossando la veste inconfondibile di Madre Teresa, quasi un costume da super-eroe, si consegna al mito umanissimo della carità, intesa quale luce, qui innanzitutto cinematografica, di immediato valore artistico e morale."
MIGLIOR ATTORE: Adrian Vancică per il suo ruolo in The New Year That Never Came di Bogdan Mureşanu
Motivazione: "In The New Year That Never Came, Adrian Vancică offre una performance profondamente umana nei panni di Gelu, un padre il cui piccolo gesto di protezione diventa una forma silenziosa di resistenza. Attraverso i suoi gesti sottili e la sua intensità contenuta, cattura la paura, l'amore e il coraggio morale delle persone comuni che vivono sotto la dittatura. Vancică trasforma la storia in emozione, dando voce a coloro che hanno sopportato il silenzio e la sorveglianza con dignità. La sua presenza conferisce al film verità, empatia e rara autenticità. Per questa interpretazione potente e indimenticabile, onoriamo Adrian Vancică con il Premio come Miglior Attore all'EuroBalkan Film Festival”
MIGLIOR ATTRICE: Fereshteh Hosseini per il suo ruolo in Il silenzio degli dei di Vuk Ršumović
Motivazione: " La giuria premia Fereshteh Hosseini per la sua interpretazione di rara intensità e grazia in Dwelling Among the Gods. Attraverso la sua interpretazione di una donna rifugiata che affronta una perdita, Hosseini rivela il potere silenzioso della perseveranza e la profonda bellezza della resilienza. Ogni gesto, ogni sguardo porta con sé il peso della sopravvivenza e il desiderio di dignità. La sua interpretazione trascende i confini, dando forma umana al coraggio stesso. Con incrollabile verità emotiva, trasforma il dolore in poesia, ricordandoci che anche nell'esilio più duro, lo spirito umano non può mai essere sconfitto”
PREMIO CINEUROPA: Per aver mostrato il coraggio di una donna in fuga da una guerra e la sua determinazione a restituire dignità a un fratello morto mentre rincorreva una vita migliore; per aver creato un personaggio complesso e stratificato, mentre affronta dubbi, ansie e difficoltà dinanzi a una burocrazia disumanizzante; e per aver sottolineato, nonostante tutto, il valore della connessione e della comprensione tra esseri umani, oltre ogni confine, il premio Cineuropa nell’ambito dell’ottavo Euro Balkan Film Festival va a Il silenzio degli dei di Vuk Ršumović.
PREMIO ALLA MIGLIOR CO-PRODUZIONE ITALO-BALCANICA: Società Disparte per il film Windless di Pavel G. Vesnakov
Motivazione: La giuria assegna alla società Disparte il Premio Miglior Coproduzione Italo-Balcanica per il film Windless di Pavel G. Vesnakov, riconoscendo la qualità del lavoro di coproduzione tra Bulgaria e Italia, costruito con coerenza fin dalle fasi di sviluppo e sostenuto anche a livello internazionale.
La giovane società italiana Disparte si è distinta per la capacità di affiancare il partner bulgaro garantendo solidità editoriale e visibilità europea a un’opera che riflette, con sensibilità e precisione formale, sui temi della memoria, del ritorno e della trasformazione.
Il premio rappresenta anche un incoraggiamento verso le nuove realtà produttive italiane, esortandole a costruire collaborazioni concrete e durature con il mondo balcanico, nello spirito di dialogo e co-creazione che anima l’Euro Balkan Film Festival.
Materiali del film vincitore
PREMI GIURIA GIOVANI CRITICI CINEMATOGRAFICI
Membri: Chiara Longo, Giulio Patuanelli, Francesca Nobili, Marco D’Agostino, Tommaso di Pierro, Marcello Casalino, Nina Grgic, Michele Catacchio
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: Balkan, Baby di Boris Gavrilović
Motivazione: "Per la capacità di raccontare l’eterno conflitto interiore tra l’accettazione di se stessi e l’inclusione sociale, presentando l’identità balcanica attuale come problema e benedizione, attraverso una storia d’immigrazione sia personale che collettiva. Per la capacità di toccare al meglio il concetto di cultura balcanica attraverso il confronto tra due generazioni e due diversi modi di guardare al passato e al presente dei luoghi. Vogliamo premiare un film che, mentre si interroga sui traumi di un'unica entità frammentata, trasporta il pubblico in una dimensione fortemente autentica."
MIGLIOR REGIA: Majonezë di Giulia Grandinetti
Motivazione: "Giulia Grandinetti, con grande padronanza della tecnica e introspettiva emotività, illustra un microcosmo di tradizioni, ribaltate dall'impeto ribelle di chi non si piega alle regole. La scelta di un suggestivo bianco e nero diventa parte integrante del linguaggio narrativo, restituendo alla storia un’aura sospesa tra memoria e contemporaneità. Il risultato è un film che mette in scena un mondo contadino crudele, in cui ogni inquadratura e suono si inchiodano nella mente di chi guarda, con una brutalità ed una grazia oggi rare nel cinema”
Prima Menzione Speciale - Strangers in the Night di Vangelis Chatzopoulos
Per il modo in cui riesce, in pochi attimi, ad indagare le crepe di una relazione fra due persone smarrite, scolpendo nei loro volti rimorsi e paure passate. Per l'eccellente gestione attoriale, capace di riportare appieno l'essenza del racconto e di far immergere lo spettatore in una situazione personale e, allo stesso tempo, universale. Colpisce la delicatezza nel restituire la consapevolezza del personaggio che, da una solitudine accettata, passa a un altro desiderio: la famiglia, l’unione, l’amore.
Seconda Menzione Speciale - Eraserhead in a Knitted Shopping Bag di Lili Koss
Per la capacità di mostrare l’amore per il cinema non come strumento di fuga dal dolore, ma come possibilità di rinascita, crescita e individualismo nella società balcanica degli anni Novanta. Una storia di coraggio che colpisce per la capacità di convogliare insieme la passione per l'arte e il racconto di formazione, restituendo allo spettatore uno sguardo sincero, talvolta disarmante, sull’infanzia e sulle sue contraddizioni.
PREMI GIURIA GIOVANI
Presidente: Marco Agosto Membri: Lorena Scintu, Nicola Quaranta, Giuliana Vota, Engy Mileta, Dunja Maric, Giorgia Piccolo, Laura de Stefano, Alessio Lupu, Giulia Chianese, Carolina Scarano, Erjona Hoxha, Aureliana Bontempo, Pamela Saraci, George Lucas, Renato Curo, Matteo Di Giacomo, Emir Solakovic, Amar Komic
MIGLIOR FILM: The New Year That Never Came di Bogdan Muresanu Motivazione: " Il film rivisita uno dei momenti più drammatici della storia recente della Romania e lo fa entrando con un’irruenta delicatezza all’interno delle vite dei sei protagonisti della pellicola. Con un continuo scambio di punti di vista e di storie che s’intrecciano, il film riesce a raccontare in modo completo, come da un singolo individuo possa nascere e svilupparsi il seme di una lotta comune per la libertà."
MIGLIOR REGIA: Urška Djukić per il film La ragazza del coro
Motivazione: " La regista Urška Djukić adotta il suo personalissimo e necessario punto di vista sull’adolescenza femminile. In un film carico di simboli in cui ogni inquadratura custodisce una verità, ogni silenzio diventa rito di passaggio: un’opera che vibra e resta. La cura del suono, delle musiche, dei costumi si inserisce in un quadro registico che rifiuta la psicanalisi maschile, mettendo la propria visione al servizio dei corpi e dei desideri femminili.”
MENZIONE PER MIGLIOR ATTORE/ATTRICE: Fereshteh Hosseini ne Il silenzio degli dei di Vuk Ršumović
La protagonista porta sullo schermo la condizione dei richiedenti asilo, spesso privati dei diritti fondamentali, con un’interpretazione di rara autenticità: una verità scenica che trascende la recitazione e si fa testimonianza. Incarna con rigore e profondità l’intersezionalità dell’oppressione che vive: in quanto donna, in quanto povera e migrante e ogni identità sommata all’altra amplifica la sua forza nel rivendicare dignità.
MENZIONE PER LA MIGLIOR FOTOGRAFIA: Windless di Pavel Vesnakov
La fotografia di Windless trasforma ogni inquadratura in un paesaggio interiore, sospeso tra memoria e smarrimento. La composizione rigorosa riflette la disarmonia del protagonista con ciò che era casa. Ogni spazio vuoto diventa una presenza dolorosa e poetica allo stesso tempo. Un lavoro visivo che non osserva soltanto: scrive, ricorda, resiste.
PREMI SPECIALI
PREMIO SGUARDO GIOVANE – lungometraggi (assegnato dalla Giuria Radio Universitarie RadUni): Fiume o morte! di Igor Bezinović
Motivazione: Il Premio Prospettiva Giovani va a Fiume o morte perché, in un dialogo costante tra presente e passato, offre una prospettiva fresca e nuova su una vicenda della storia recente troppo a lungo raccontata unilateralmente. Attraverso un montaggio curato e un tono leggero ma sempre attento a restituire la complessità del reale, "Fiume o morte" delinea la fisionomia di una città che è sempre stata multiculturale e dalle mille sfumature. E in tal modo tratteggia anche la visione di un presente e di un futuro in cui è possibile la convivenza pacifica delle differenze, e l'identità della comunità è pensata come un processo aperto e in continuo aggiornamento.
Menzione: La ragazza del coro di Urška Djukić
Motivazione: Little Trouble Girl si distingue per la straordinaria delicatezza che impiega nel trattare e saper narrare moltissime tematiche proprie del mondo dell’adolescenza. La sensibilità impiegata riesce a toccare le corde degli spettatori che riescono a rivedersi nei personaggi femminili.
PREMIO PER LE MIGLIORI MUSICHE (assegnato dalla Giuria Radio Universitarie RadUni): The New Year that Never came di Bogdan Mureşanu
Motivazione: Per il premio Musica abbiamo deciso di valorizzare la scelta di impiegare l’uso di canzoni locali non solo a livello geografico, ma anche temporale. Per questo motivo assegnamo il premio a The New Year that Never came, che con la sua musica leggera romena anni ‘70 e ‘80 ci catapulta nella Romania di un Ceaușescu morente. In più la scelta del Bolero di Ravel esalta la “danza collettiva”, che da poco elaborata diventa sempre più complessa con la ripetizione di movimenti apparentemente semplici, realizzata dai personaggi e necessaria al rovesciamento del dittatore.
Menzione: Mother di Teona Strugar Mitevska
Motivazione: La menzione va al film Mother per l’innovativa e dissonante scelta musicale che permette di inquadrare fin dalla prima scena il personaggio protagonista e l’angolazione della pellicola stessa.
PREMIO SGUARDO GIOVANE – cortometraggi (assegnato dalla Giuria Radio Universitarie RadUni): Eraserhead in a Knitted Shopping Bag di Lili Koss
Motivazione: Il Premio Prospettiva Giovani va a Eraserhead in a knitted shopping bag per aver saputo raccontare, attraverso una lente metacinematografica, che cosa significa crescere in un contesto marginale. La nostra protagonista si scontra con una realtà dura e inospitale, in cui il cinema rappresenta un’ancora di salvezza e di bellezza a cui potersi aggrappare. Nel viaggio della nostra eroina, sono così coniugati brillantemente lo sguardo giovane di chi vuole solo vivere e crescere, nonostante tutte le difficoltà, con l’omaggio a Eraserhead, che diventa il simbolo di un’arte, quella cinematografica, che alimenta i sogni e permette di immaginare un futuro migliore
Menzione speciale: Unspoken di Damian Walshe-Howling
Motivazione: Abbiamo scelto Unspoken per la menzione speciale “Prospettiva Giovani” per la sua toccante riflessione sul futuro, vista attraverso le lenti dell’integrazione, della memoria e del rinnovamento culturale. Il concetto del "mai più" per imparare dalla storia già vissuta ci arriva dritto in faccia come uno schiaffo dato a rallentatore, ma con violenza. Il film ci invita a prendere le distanze dal passato per riscoprire il valore della “famiglia scelta”: un legame che nasce tra anime affini, oltre le etnie e gli stereotipi, sperando in occhi nuovi per poter amare, in futuro, con maggiore fiducia e più spirito di empatia,condivisione e lealtà.
PREMIO PER LE MIGLIORI MUSICHE - cortometraggi (assegnato dalla Giuria Radio Universitarie - RadUni): Balkan, Baby di Boris Gavrilović
Motivazione: Abbiamo deciso di assegnare il premio per la miglior musica a Balkan Baby perché, in questo cortometraggio, la musica non è un semplice accompagnamento ma un vero e proprio personaggio. Interagisce e interviene sulla crescita delle protagoniste, diventando motivo prima di riconoscimento, poi di unione e infine di rinascita. Con in sottofondo le note di casa si compie un percorso emotivo che sostiene il cambiamento, aiuta ad elaborare il trauma e, infine, crea le basi per un ritorno al radicamento.
Menzione speciale: Majonezë di Giulia Grandinetti
Motivazione: In Majonezë, la musica non si limita ad accompagnare le immagini, ma diventa un elemento narrativo essenziale, capace di scandire il ritmo e di dare forma al tempo stesso del racconto. L’opera si distingue per l’uso vibrante e consapevole del suono, che si intreccia profondamente con l’atmosfera e la struttura del cortometraggio. Particolarmente rilevante è anche la cura nella costruzione del paesaggio sonoro. Rumori, silenzi e suoni ambientali della dimensione rurale si fondono in una tessitura acustica ricercata e innovativa: una sperimentazione sonora di grande ricerca e raffinatezza.
07/11/2025, 07:36