Note di regia di "Tatti, paese di sognatori"
Il film Tatti, paese di sognatori nasce dall’ispirazione del camion di Fabio, che con la scritta “Tatti in the World” porta ogni settimana un pezzo del nostro borgo in giro per l’Europa. Anch’io ho voluto portare Tatti nel mondo, non con le merci ma con la mia macchina da presa, raccontando la vita delle persone che vi sono rimaste. Durante la pandemia ho ritrovato il tempo e l’occasione per realizzare questo sogno, insieme al mio amico cameraman Felix Muralt. Volevo mostrare la bellezza, l’ironia e la speranza di una comunità autentica, lontana dal cinismo dei  media  moderni.  Con  la  direttrice  della  fotografia  Greta  de  Lazzaris  ho  scelto  un  approccio partecipativo, raccontando anche la mia relazione con il paese e i suoi abitanti. Il progetto è diventato parte del mio percorso personale, intrecciando la mia vita con quella del borgo e la sua rinascita agricola. Lavorando con i gemelli contadini Marco e Massimo, gli ultimi contadini del paese, ho unito la loro sapienza tradizionale alle mie idee di agricoltura biodinamica con vitigni autoctoni per rivalorizzare queste terre.  Anche le loro mogli, provenienti originariamente dalla città, hanno contribuito con forza e passione a questa trasformazione.  Quando  Marco  ha  attraversato  una  crisi  personale,  gli  sono  stato  vicino,  e  la  sua  rinascita attraverso il ballo ha rispecchiato quella del villaggio. Questo film è la mia dichiarazione d’amore per Tatti: una storia di comunità, speranza e rinascita, che mostra come la connessione umana possa ancora generare cambiamento positivo nel mondo di oggi.
Ruedi Gerber