FRONTDOC 15 - Ad Aosta dall’8 al 15 novembre
Raccontare il presente con coraggio, attraverso sguardi originali e autoriali, capaci di restituire la complessità e le contraddizioni del mondo contemporaneo: parte da questo preciso obiettivo la XV edizione di
FrontDoc - Festival Internazionale del Cinema di Frontiera che si svolgerà ad Aosta dall’8 al 15 novembre 2025.
Oltre 40 proiezioni, con anteprime nazionali ed europee, eventi speciali, incontri, matinées per le scuole, laboratori e percorsi di formazione animeranno per una settimana il capoluogo valdostano, che per la prima volta accoglierà tutte le attività del festival in un’unica sede: lo Spazio Plus | Community Hub di Aosta, interamente dedicato alla manifestazione.
Organizzato dall’Associazione Promozione dell’Audiovisivo Valle d’Aosta ETS, con il contributo della Regione Autonoma Valle d’Aosta e della Città di Aosta e il sostegno di Fondazione CRT e BCC Valdostana, il festival conferma la sua vocazione a proporre un cinema documentario che non si limita a osservare il mondo, ma ne decifra le contraddizioni e le tensioni, si interroga sul proprio sguardo e offre spazi di testimonianza dove la realtà può ancora essere raccontata, compresa, trasformata.
La selezione indaga le trasformazioni del nostro tempo, esplorando temi centrali come la post-verità e il rapporto uomo-tecnologia, lo sgretolarsi delle culture tradizionali, le nuove forme di controllo sociale e di resistenza, accanto ai film che affrontano i temi da sempre vicini al festival: i conflitti e le crisi umanitarie, le migrazioni e le ingiustizie sociali.
Il Concorso Internazionale comprende 27 film, divisi in tre categorie: Lungometraggi, Cortometraggi e, assoluta novità del festival, F(r)iction, che presenta opere di finzione e d'animazione "di frontiera". I film proposti, di cui 14 in anteprima italiana o europea, sono stati scelti fra gli oltre 600 iscritti da 100 paesi del mondo. La sezione Frontiera Italia offre una panoramica sulle più significative uscite recenti del panorama nazionale; Fuori Concorso saranno presentate opere, alla presenza degli autori e in eventi speciali, che arricchiscono e completano il percorso del festival.
Tra gli ospiti più attesi di
FrontDoc 2025, Claire Simon, una delle voci più originali del documentario europeo. Regista di straordinaria sensibilità e da sempre attenta all’affermazione di un soggetto femminile libero dai condizionamenti e dalle invisibili violenze del contemporaneo, presenterà, prima della sua uscita in sala, il nuovo film "
Scrivere la vita – Annie Ernaux raccontata dalle studentesse e dagli studenti" (Francia, 2025, 90’). Girato nelle scuole, l’opera dà voce a ragazze e ragazzi che si confrontano con le parole e l’eredità di Annie Ernaux, per riflettere sul modo in cui la scrittura può illuminare e trasformare l’esperienza personale. L’incontro con la regista, in programma l’11 novembre alle 20.30, sarà moderato da Giulio Sangiorgio, critico, docente e direttore di Film Tv e della storica rivista del Centro Sperimentale di Cinematografia Bianco & Nero.
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Dopo quindici anni, il concetto di frontiera resta al centro della nostra ricerca" - affermano i direttori artistici
Nora Demarchi e
Gian Luca Rossi - "
ma oggi lo intendiamo come un territorio fluido, in continua mutazione, dove i confini si dissolvono e si ridefiniscono costantemente. Viviamo in un presente liquido, in cui lo stesso concetto di realtà viene messo in discussione dalle nuove tecnologie e dalle forme di ibridazione che attraversano culture, identità e percezioni. FrontDoc nasce per esplorare questi margini instabili del reale, le voci invisibili e i gesti di resistenza che attraversano il nostro tempo. In questo contesto, il cinema rimane il linguaggio più libero e umano per raccontare ciò che cambia e ciò che resiste, tracciando nuove geografie di senso".
Il festival si apre sabato 8 novembre con il concerto di Maura Susanna: la musica popolare oltre le frontiere. L’artista valdostana, punto di riferimento della tradizione musicale locale e finalista dell’edizione 2025 di The Voice Senior, condurrà in un viaggio musicale che introduce anche il tema del film di apertura, "
Canone effimero" (Italia 2025, 120’) in cui i fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio raccontano la loro ricerca di chi, con passione e dedizione, si impegna nella salvaguardia del patrimonio musicale popolare.
Spazio X, l'ormai tradizionale sezione parallela del festival dedicata ad opere di realtà virtuale e cinema sperimentale, avrà come ospite d’onore Giuliana Cunéaz con l’installazione "
La belle au bois dormant", opera interattiva che trasforma le parole in immagini evocative, creando un dialogo tra emozioni umane e algoritmi. Presentata per la prima volta in Valle d’Aosta, l’installazione si inaugura il 9 novembre alle 18.30 con un vernissage offerto a tutti i presenti e sarà visitabile tutti i pomeriggi fino al 14 novembre (ore 16.30 - 22.00).
Tra gli eventi più attesi, Il cinema ad occhi chiusi con la presentazione del podcast originale RaiPlay Sound 9999. "
Una grande vita lunga" con Giovanni Cioni e Giovanni Farina, sulla straordinaria vicenda umana dell'imprendibile bandito Farina, mente del sequestro Soffiantini, ex ergastolano sopravvissuto alla condanna del “
Fine Pena Mai” (10 novembre); a seguire sarà presentato il documentario premiato al festival di Locarno
Nella colonia penale di Gaetano Crivaro, Silvia Perra, Ferruccio Goia e Alberto Diana (Italia, 2025, 85’).
Raggiungerà
FrontDoc il grande critico cinematografico Paolo Mereghetti, autore del celebre Dizionario, per proporre con Roberto Manassero una riflessione sul ruolo e sul senso della critica oggi (11 novembre).
Il valore dell’accoglienza e le sfide dell’integrazione uniscono le testimonianze di Yvan Sagnet, ingegnere camerunense dell’associazione No Cap, che ha guidato la prima grande rivolta dei braccianti nel Salento diventando una delle voci più autorevoli nella difesa dei diritti dei lavoratori migranti (12 novembre), e di Pietro Bartolo, medico e politico di Lampedusa, simbolo dell’impegno umanitario nel Mediterraneo, “la frontiera” dell’Europa, che per trent’anni ha accolto e curato migliaia di migranti sbarcati sull’isola (13 novembre).
All'impatto dell'Intelligenza Artificiale nell'arte e nella società contemporanea, sarà interamente dedicata la serata del 14 novembre, che prevede l'intervento di Paolo Cirio, artista concettuale e attivista di fama internazionale, che indaga da anni i sistemi di sorveglianza e i flussi di dati e Giuliana Cunéaz, pioniera nell’uso della realtà aumentata e dell’IA nell’arte contemporanea.
Previsti martedì e venerdì, due Dj Set al termine delle proiezioni.
Il festival si concluderà il 15 novembre con la Cerimonia di Premiazione che rinnova la fortunata formula Calici&Schermi, nella quale ai film vincitori si abbinava la degustazione delle eccellenze vinicole della regione. Quest'anno si trasforma in "Schermi & Boccali", accogliendo le birre artigianali del territorio.
Per l’atteso concerto finale saliranno sul palco i leggendari Vallanzaska, storica band milanese e simbolo dello ska-punk italiano, per dare il via a una grande festa collettiva; ad aprire la serata, gli Skarlett, gruppo valdostano, insieme a Errico Canta Male e I malati immaginari.
Un viaggio nel presente e nelle sue contraddizioni: i film scelti interrogano il nostro tempo e le nuove frontiere - fisiche, sociali, morali e immaginarie - che l’uomo di oggi si trova ad affrontare. Dal documentario alla finzione, fino all’animazione,
FrontDoc propone un cinema che osserva, sperimenta e apre varchi verso nuove forme di visione e comprensione del reale.
Il tema della post-verità attraversa la selezione con forza: "
POST TRUTH" di Alkan Avcıoğlu (Turchia, 2025, 102’) è il primo film realizzato interamente con l’intelligenza artificiale che interroga la fiducia nello sguardo documentaristico. "
Homunculus" di Bonheur Suprême (Francia, Italia, 2025, 17’), anteprima italiana, e "
SixtySeven Milliseconds" di fleuryfontaine (Francia, 2025, 15’) mostrano come la macchina non sia più solo strumento, ma interlocutore attivo nella costruzione della narrazione.
Le dinamiche della migrazione e dell’esilio sono al centro di film come "
El Principe de Nanawa" di Clarisa Navas (Argentina, Paraguay, Colombia, Germania, 2025, 210’), vincitore di Visions du Réel 2025, sulle tensioni culturali e sociali di una comunità in bilico tra memoria e trasformazione; "
Karmash" di Aleem Bukhari (Pakistan, 2025, 15’), in cui l’ultimo erede di una tribù immaginaria va alla ricerca di ciò che resta della sua eredità, tra rovine urbane e frammenti di ricordi; "
Baadarane" di Samah El Kadi (Libano / USA, 2025, 15’), in anteprima europea, in cui un bambino di 8 anni mette in dubbio Dio dopo la perdita improvvisa della madre.
Ai temi più strettamente legati a percorsi di migrazione sono dedicati "
The Guest" di Zvika Gregory Portnoy & Zuzanna Solakiewicz (Polonia, Qatar, 2024, 78’), Premio per la migliore fotografia a IDFA 2024, il corto di animazione "
Autokar" di Sylwia Szkilądz (Belgio/Francia, 2025, 17’), Premio speciale della Giuria alla Berlinale 2025, "
We were the scenery" di Christopher Radcliff (Canada, 2025, 15’), Miglior Corto Documentario al Sundance 2025, e Bloodline di Wojciech Węglarz (Polonia / 2024 / 12’).
Ai conflitti invisibili e alle crisi umanitarie, ma anche alla capacità dell’essere umano di resistere e di creare di fronte alla distruzione, si ispirano "
Mr. Nobody Against Putin" di David Borenstein & Pavel Talankin (Danimarca, Repubblica Ceca, 2025, 90’), Premio Speciale della Giuria al Sundance 2025, che aiuta a capire la dimensione interna della Russia oggi oltre le cronache di guerra; il corto animato "
Kyiv Cake" di Mykyta Lyskov (Ucraina, Estonia, 2025, 22’) disegnato a Dnipro durante i bombardamenti, dove una famiglia lotta per sopravvivere in un'Ucraina devastata; "
Coyotes" di Said Zagha (Giordania, Palestina, Francia, Regno Unito, 2025, 20’), thriller psicologico che esplora le tensioni lungo una strada desolata della Cisgiordania e le sfide quotidiane di una donna palestinese.
Diverse le opere che interrogano potere, violenza e le forme di resistenza individuale e collettiva. "
1001 Frames" di Mehrnoush Alia (Iran, USA, 2025, 87’) film ibrido, presentato per la prima volta in Italia, che affronta l’abuso di potere nel mondo dello spettacolo; "
Manal Issa, 2024" di Elisabeth Subrin (USA, 2024, 10’) mette in relazione arte, impegno e resistenza, ponendo questioni fondamentali sul ruolo dell’attore oggi;"
Living Stones" di Jákob Ladányi Jancsó (Ungheria, 2025, 20’) dramma psicologico che esplora il confine fragile tra cura e controllo attraverso un approccio poetico al corpo e alla mente; "
Flophouse America" di Monica Strømdahl (Norvegia, Paesi Bassi, USA, 2025, 78’) è un ritratto intimo e crudo della povertà americana; il recentissimo "
The Trials" di Marta Massa (Italia, Ungheria, Belgio, Portogallo, 2025, 25’) racconta la storia di Maja T., attivista antifascista non-binary tedesca, detenutə in isolamento a Budapest senza che i fatti siano stati accertati; "
Forum" di Simona Volpe (Svizzera, 2025, 24’) è un’indagine sul mondo delle case chiuse e dei forum online sulla prostituzione, che fa emergere la distanza fra copertura sociale e vulnerabilità privata; "
Balentes" di Giovanni Columbu (Italia / Germania, 2024, 70’) attraversa la Sardegna come metafora del mondo contemporaneo: con uno sguardo essenziale e poetico, uno tra gli autori più originali e genuinamente di frontiera del cinema italiano, intreccia mito e realtà in un racconto di rara forza e autenticità.
Fra discriminazione, orgoglio e desiderio, le tematiche LGBTQ+ vengono affrontate in film come "
A Thing About Kashem" di Bijon Imtiaz (Bangladesh, 2024, 16’) che fonde thriller psicologico, dramma personale e critica sociale, "
La Moto" di Matteo Giampetruzzi (Italia, Danimarca, Spagna, 2025, 20’), apprezzato alla Mostra del Cinema di Venezia, sulla scoperta del desiderio e i limiti tra attrazione e ossessione in età adolescenziale, e "
In hell with Ivo", di Kristina Nikolova (Bulgaria, 2025, 80’), viaggio nell’universo di Ivo Dimchev, performer e musicista queer bulgaro, una delle voci più radicali della scena queer europea.
Dall’8 all’11 novembre, torna anche quest’anno
FrontLab, in collaborazione con Film Commission Vallée d'Aoste, laboratorio dedicato ai professionisti e alle nuove generazioni del cinema, dove ogni anno prendono forma progetti inediti e si sperimentano nuovi modi di raccontare e produrre immagini.
Tra i momenti centrali, la sezione Idea, incubatore per i progetti di giovani registi emergenti, e l’Industry Day, giunto alla sua seconda edizione: una giornata interamente dedicata all’aspetto produttivo, con sessioni di pitch e networking tra produttori italiani, francesi e svizzeri e i professionisti del territorio.
Dal 9 all’11 novembre, si svolgerà anche l’ultima tappa di
Itineranze Doc, percorso semestrale di formazione e training dedicato ai progetti di cinema del reale in fase di sviluppo. L’iniziativa, ideata da Luciano Barisone, nasce dalla collaborazione tra alcuni dei festival italiani più importanti del settore: Bellaria Film Festival, Festival dei Popoli (Firenze), Perugia Social Film Festival, FrontDoc (Aosta) e Sole Luna Doc Fest (Palermo). Ad Aosta, momento conclusivo del percorso, i partecipanti presenteranno il pitch dei loro progetti durante l’Industry Day di FrontLab.
Infine, nelle giornate del 12, 13 e 14 novembre (ore 10.00 – 11.30), torna l’appuntamento con Il cinema di frontiera incontra le scuole, le matinées dedicate agli studenti valdostani e ai loro insegnanti. Un format ormai consolidato, ma sempre capace di sorprendere, che propone approfondimenti su temi di grande attualità legati all’educazione civica: accoglienza e migrazioni, diritti civili, intelligenza artificiale e altri argomenti che parlano direttamente al presente.
29/10/2025, 08:27