Note di regia di "Fuori la Verità"
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Fuori la Verità" nasce dal desiderio di capire cosa accade quando il confine tra intimità e spettacolo si spezza. Ho immaginato una famiglia comune, all’apparenza perfetta, trascinata in un format televisivo che trasforma la verità in un gioco spietato: un’arma, una condanna.
Luci accecanti, sorrisi impeccabili, confessioni ridotte a merce. La televisione illumina e seduce, promette ricompense sempre più alte, ma ogni domanda lanciata in diretta è una miccia che accende la memoria: da quella scintilla esplodono i flashback, frammenti di vita che ci trascinano nelle stanze e nei silenzi dei Moretti: chat cancellate in fretta, parcheggi notturni, corridoi dove la voce si spezza, gesti che cambiano tutto in un istante.
I Moretti sono lo specchio delle nostre contraddizioni. Amano, mentono, sbagliano,
si difendono. La loro forza e la loro fragilità parlano di ciascuno di noi: c’è chi insegue un amore clandestino mentre affonda nei debiti, chi custodisce un desiderio inconfessabile, chi si lascia travolgere da un sentimento proibito, chi rincorre il successo pagando un prezzo altissimo, chi compie un gesto impulsivo che lascia cicatrici. Bugie che diventano catene, verità che esplodono quando nessuno è pronto ad accoglierle.
Nella realtà quotidiana, fuori da ogni palcoscenico, i Moretti si rivelano per ciò che sono: fragili, contraddittori, umani.
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Fuori la Verità" è per me un film sui segreti che proteggono e sulle menzogne che soffocano, sugli inganni che inventiamo per amore, per paura, per sopravvivere. La verità non consola: a volte libera, spesso ferisce, sempre trasforma.
La mia regia prova a seguire questo battito: un ritmo incalzante e sincopato che catapulta lo spettatore dentro le vite dei Moretti e poi trattiene il respiro; macchina a mano che pedina i dettagli, montaggio che alterna colpi secchi e sospensioni, come un cuore che accelera e poi si ferma un istante prima dell’inevitabile. Voglio che lo spettatore li segua da vicino, li ami e li odi, faccia il tifo per loro e, subito dopo, metta in discussione ogni loro scelta.
Tutto corre verso un istante preciso: quello in cui la finzione si sgretola e la verità irrompe, brutale, insopportabile, reale. Un istante che non lascia scampo, perché ci ricorda che nessuno è immune dal bisogno di mentire… e che, prima o poi, tutti temiamo di essere smascherati.
Davide Minnella