Note di regia di "Hype"
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Hype" è clamore, è eccitazione. Una serie che vibra nel groove e nei battiti della musica
underground milanese. Al centro c’è una crew di ragazze e ragazzi tra i 17 e i 20 anni, tutti diversi tra loro, ma uniti dalla stessa sete: quella di euforia, di libertà, di rivalsa sociale.
Tragedie, sentimenti ed elementi crime si intrecciano, dando forma a una struttura narrativa che, a volte, fortifica i protagonisti, altre li costringe a trattenere il respiro. In attesa del prossimo urlo liberatorio. La voce nei brani, però, resta sempre forte. Non cede mai.
Per raccontare questa voce, è stato necessario farsi trasparenti, quasi smaterializzarsi.
Confondersi con tutto ciò che le ruota attorno. Ne è nato un racconto immersivo, attraversato da una tensione costante che vibra insieme ai personaggi. E insieme al loro quartiere.
QT8, l’arena urbana in cui è ambientata la serie, è infatti un protagonista a tutti gli effetti.
Oltre ad avere la voce di Ernia, l’artista che più lo rappresenta, QT8 agisce su ogni personaggio in modo indelebile. È un’immagine viva, presente anche quando sfocata in un primo piano o fuori campo. È lì, e influenza sempre quello che accade nella scena successiva.
La musica riecheggia in ogni inquadratura, in ogni stacco, in ogni pensiero che guida le azioni dei personaggi. Anche la regia si confronta con questo elemento, che ha una propria anima e una forza narrativa autonoma. Come nei videoclip più emblematici del genere, anche "
Hype" gioca su un contrasto forte e disarmante: da un lato una cornice visiva semplice ed elegante, dall’altro un mondo interiore furioso e vibrante. Come l’anima indomabile di Marco e dei suoi amici. Una separazione tra contenitore e contenuto, tra parole e beat, tra cruda realtà e desiderio di sognare. Una dicotomia che prende forma attraverso due punti di vista netti e distinti: quello del quartiere sui ragazzi, in bianco e nero, con la voce narrante di Ernia, e quello di chi vive e lotta al suo interno, a colori, con una macchina da presa capace di cogliere e restituire ogni sguardo, ogni emozione.
Fabio Mollo e
Domenico Croce