LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO 44 - In apertua "Cyrano de Bergerac"
Alla figura romantica del più famoso spadaccino di Francia,
Cyrano de Bergerac, è dedicato l’evento inaugurale della 44a edizione delle
Giornate del Cinema Muto, sabato 4 ottobre alle ore 21 al Teatro Verdi di Pordenone. Rappresentato a teatro con enorme successo nel 1897, il testo di Edmond Rostand ha avuto molte versioni cinematografiche e una delle più felici è sicuramente Cirano di Bergerac (1922-1923) di Augusto Genina. Le Giornate lo presentano in un nuovo smagliante restauro 4k che ne esalta i colori originali realizzato da Film Preservation Associates France e Blackhawk Films. Un ulteriore elemento di eccezionalità della serata al Teatro Verdi è costituito dalla musica del compositore e regista americano Kurt Kuenne, presente alla serata e che su invito del direttore delle Giornate, Jay Weissberg, ha accettato con entusiasmo di rivedere e aggiornare la sua partitura composta per il film 25 anni fa. L’accompagnamento musicale dal vivo è affidato all’Orchestra da Camera di Pordenone diretta dal Maestro Ben Palmer.
Cirano di Bergerac è una produzione completamente italiana, dell'UCI, che di lì a poco sarebbe stata coinvolta nella crisi del cinema italiano degli anni Venti. Girato tra la Francia e l'Italia con attori di entrambe le nazionalità il film fu distribuito prima Oltralpe e solo dopo due anni in Italia. Cirano ottenne il primo premio al Concorso internazionale di cinematografia di Torino del 1923; la recitazione del protagonista Pierre Magnier, truccato con il classico naso extra large, fu molto lodata dalla critica, al punto da non far rimpiangere la prova teatrale di Coquelin, il primo ad aver portato in scena la pièce di Rostand; nel ruolo di Rossana la torinese Linda Moglia e come sceneggiatore è accreditato il cognato di Genina e futuro regista Mario Camerini. Il film è molto fedele al testo originario ma la ricchezza visiva con le magnifiche scenografie di Caramba e le riprese di massa in esterni fanno ascrivere Cirano ai kolossal del cinema muto. Augusto Genina è uno dei grandi registi del cinema italiano, tra i pochi ad aver raggiunto grandi risultati sia nel muto che nel sonoro. Si cimentò in vari generi, seppe muoversi in difficili contesti storici ed economici lavorando anche all'estero in Francia e Germania (regista di Prix de Beautè – Miss Europa con protagonista la mitica Louise Brooks e la sceneggiatura di René Clair e Georg Wilhelm Pabst), sempre rimanendo fedele alla sua idea di cinema, “alla realtà appassionante ma fragile dei suoi paesaggi e dei suoi corpi vivi”, come sottolinea il suo biografo e studioso Sergio M. Grmek Germani.
Nel programma della prima giornata, che parte alle 14, da segnalare il proseguimento della rassegna dedicata alle regioni italiane, iniziata l'anno scorso. Dopo la Sicilia tocca quest'anno alla Liguria, set privilegiato per paesaggi, clima e luce, e attivo centro di produzioni cinematografiche nei primi anni del muto. Regione che diede i natali a cineasti illustri, da Bartolomeo Pagano a Lyda Borelli e che vide gli esordi registici del giovane Hitchcock: come ricorda lui stesso nella celebre intervista a Truffaut, in The Pleasure Garden, del 1925, compaiono alcune scene girate in Liguria. Suddiviso in tre parti, il programma prende il via con una serie di vedute delle principali attrazioni paesaggistiche della Riviera e di importanti edifici come Villa Negro, il Castello Mackenzie su progetto del grande architetto visionario Gino Coppedè, e il cimitero di Staglieno.
Nel 2022 un collezionista donò una ventina di pellicole alla Cineteca del Friuli; sulla scatola di due di esse era riportato lo stesso titolo: Il Purgatorio. A una successiva analisi si scoprì che non si trattava dello stesso film ma di due versioni diverse, entrambe del 1911, della cantica dantesca: la prima di una piccola casa di produzione di Velletri, la Helios Film, l'altra della Società Anonima Ambrosio di Torino, una delle maggiori case di produzione dell'epoca. La Helios si era segnalata per aver battuto la concorrenza nel lancio di una versione dell'Inferno dantesco, a cui aveva fatto seguire a distanza di pochi mesi, con la stessa formula, compresi regista e interpreti, Il Purgatorio, che però non ebbe la stessa fortuna. Dei 700 metri originali ne sono giunti a noi solo 160 che sono stati restaurati dalla Cineteca del Friuli e vengono presentati in anteprima alle Giornate. L'altra versione dell'Ambrosio, pur disponendo di maggiori mezzi e di attori molto quotati come Alberto Capozzi e Eleuterio Ridolfi, è meno interessante ed è possibile che la stessa casa di produzione non lo avesse giudicato all'altezza del suo standard qualitativo. Anche in questo caso il restauro è stato curato dalla Cineteca del Friuli. Le due versioni del Purgatorio sono programmate alle 16.15 al Teatro Verdi nella sezione delle riscoperte e dei nuovi restauri.
Sabato 4 ottobre alle 21 (ora italiana) partono anche, su MyMovies, le Giornate del Cinema Muto online, per consentire agli appassionati vicini e lontani di seguire il festival anche da casa con una selezione di titoli ogni giorno. Ogni sessione di film, ovviamente con accompagnamento musicale, è introdotta dal direttore Jay Weissberg e rimane online per 48 ore. Si comincia con la retrospettiva principale, “The Chaplin Connection – Sei gradi di Charlie”, presentando due cortometraggi: The Bond, del 1918, con lo stesso Chaplin, e His Day Out, dello stesso anno ma con colui che è universalmente considerato il migliore dei suoi imitatori, Billy West; e il lungometraggio A Little Bit of Fluff (1928) con il fratello di Charlie, Sydney Chaplin, nei panni di un neo-sposo che rimane vittima di numerose situazioni comiche. https://www.mymovies.it/ondemand/giornate-cinema-muto/
03/10/2025, 11:03