TESTA O CROCE? - Rilettura del western
(italiano) in chiave contemporanea
I binari del treno in costruzione per attraversare lande deserte; pistoleri dallo spirito libero che incontrano e si uniscono ad un gruppo di rivoltosi latino-americani; le sparatorie; le cavalcate in solitaria per attraversare terre sconfinate; i volantini “Wanted” con la taglia per chi consegna i malviventi, vivi o morti; la rocambolesca fuga dalla prigione.
Sono solo alcuni di tanti gli indizi che nel film “
Testa o croce?” mostrano l’amore incondizionato e l’attento omaggio che i due registi italo-americani,
Alessio Rigo De Righi e Matteo Zoppis, fanno al cinema western, da quello classico fino ai suoi sotto-generi e al western reinterpretato in anni recenti. Citazioni, spunti, reminiscenze di un genere dichiaratamente molto amato dai due autori, che riaffiorano come un filo rosso nella narrazione filmica. Dopo il documentario “Solengo” e il primo lungometraggio “Re Granchio”, i due registi realizzano un western italiano, girato in Italia (a differenza degli altri film del genere firmati da registi italiani).
Lo spunto narrativo si rifà a colui che probabilmente ha inventato ed esportato nel mondo l’epopea western, Buffalo Bill. Siamo agli inizi del ‘900, quando il circo itinerante di Buffalo Bill (
John C, Reilly), che riproduce la lotta degli invasori europei per conquistare la terra dei nativi americani, arriva a Roma. E’ qui che avviene una leggendaria disputa di doma, tra i cowboys americani e i butteri italiani, che vede questi ultimi, inaspettatamente, avere la meglio. Rosa (
Nadia Tereszkiewicz), giovane e avvenente moglie del signorotto locale, incontra il buttero Santino (
Alessandro Borghi).
Dopo l’omicidio del marito, Rosa fugge in sella ad un cavallo insieme a Santino, iniziando così un viaggio spericolato che dà il via ad un film on the road, tra mille ostacoli, incontri, insidie, non ultima l’ingente taglia di denaro che è stata messa sulla testa del buttero.
Il film è una vera sorpresa, sia da un punto di vista cinematografico - in quanto il mix di tecniche messe in atto, dal bianco e nero al colore, dalle riprese in pellicola in 35 e 16 mm al digitale – restituisce immagini dal forte impatto e molto suggestive; sia da un punto di vista dei contenuti. L’elemento più originale, che realizza una rilettura in chiave contemporanea del genere western, è proprio quello narrativo, grazie ad un racconto che decostruisce del mito del cowboy, a favore del personaggio femminile, Rosa.
L’anteprima per la stampa a Roma è un’occasione per porre ai due registi e all’attrice protagonista alcune domande.
Come è nata l’idea di realizzare un film western?
“Ci piaceva l’idea di fare un western in quanto attraverso questo genere potevamo raccontare la contemporaneità e alcuni temi che volevamo approfondire”, afferma
Alessio Rigo De Righi. “L’idea era quella di partire dagli albori del cinema western, dalla rappresentazione che Buffalo Bill ne fa nel suo Wild West Show per poi seguire la fuga amorosa dei due personaggi protagonisti, Santino e Rosa, interpretati da Alessandro Borghi e Nadia Tereszkiewicz. Una fuga d’amore durante la quale si scoprono diversi aspetti della realtà”.
“Il western ha sempre rappresentato storicamente la storia socio-politica dell’epoca in cui venivano realizzati i film afferenti al genere”, prosegue
Matteo Zoppis. “Questo film è una caccia all’uomo, una fuga di due amanti che scappano, un po’ in contrapposizione con un’Italia che si è già unita ma che è ancora tutta da costruire”.
Il film è girato tra il Lazio e la Toscana, in location aspre, selvagge e autentiche, un territorio che è già stato al centro dei vostri film: anche i paesaggi sono in qualche modo parte del racconto?
ARDR: “Per noi registi, che siamo appassionati di storie, di leggende e di canti popolari, affondare nelle radici storiche di un territorio è particolarmente importante. “Testa o croce?” è infatti un film molto cantato, ci sono canzoni originali eseguite nel film da John C. Railly e da Alessandro Borghi, (peculiare cowboy che non spara mai). Ed è proprio dal territorio italiano che partiamo: anche nei nostri documentari precedenti, io e Matteo abbiamo iniziato a fare cinema ascoltando le storie di vecchi cacciatori in una locanda (che già allora assomigliava ad una locanda western), esplorando questi territori e riportando nel nostro film quello che vedevamo e sentivamo. In “Testa o croce?” abbiamo mantenuto questo aspetto, lavorando con grandi attori italiani e star internazionali, insieme a personaggi veri, autentici”.
“Il paesaggio possiamo considerarlo un personaggio - aggiunge
Nadia Tereszkiewicz – è qualcosa di molto vivo: sono state scelte location che rappresentano paesaggi d’immaginazione, astratti, in alcuni casi sembra addirittura di non essere più in Italia”.
MZ: “Il territorio per noi è sempre stato molto importante e in questo film in particolare, noi seguiamo la fuga di questi due personaggi, da Roma, dove si svolge il Wild West Show, vanno verso sud, verso le pianure pontine, e poi tornano verso nord, in Toscana, dove il paesaggio inizia a riflettere un po’ di più il percorso emotivo, quando il film diventa un po’ più surreale. Quello che vediamo non è necessariamente fedele al percorso geografico ma aiuta a comunicare lo stato d’animo della protagonista del film: Rosa. In questo film abbiamo voluto raccontare un cowboy italiano, un buttero, Santino, per poi decostruirlo, fino a smontare la figura dell’eroe maschile, per rappresentare il vero eroe del film, che in realtà è Rosa”.
Nadia, chi è in realtà il personaggio di Rosa?
“Rosa è un personaggio che vive la sua evoluzione, un percorso emotivo che mi è piaciuto molto fin da subito. È una sognatrice coraggiosa, è una donna che ama la vita e che scopre che vuole amare in modo appassionato, al di là di ogni ostacolo e pregiudizio, e questa sua energia vitale l’ho molto apprezzata. Durante la fuga con Santino, Rosa scopre che può diventare finalmente se stessa. Rosa vive in un mondo che la fa essere dipendente dagli uomini, ma il suo coraggio la porterà a trovare la sua strada e la sua indipendenza”.
Sempre a proposito di citazioni, sarà un caso, ma alcune in alcune brevi scene di “Testa o croce?” si vede Rosa che danza su un palco sgangherato, bella e disinvolta di fronte al pubblico, con i suoi capelli rossi ricci sciolti sulle spalle, proprio come la Shannon (Nicole Kidman) di “Cuori ribelli”, che un film western non è, ma che pur sempre del sogno di andare in America e di conquistare le terre del mitico West racconta. Un film in cui la vera protagonista è proprio la giovane e ribelle ragazza, che fugge da una famiglia oppressiva per essere finalmente libera.
01/10/2025, 18:26
Elisabetta Vagaggini