VENEZIA 82 - TONI, MIO PADRE di Anna Negri
Il nuovo film documentario di
Anna Negri è molto personale, biografico, intimo. In un presente veneziano, filmato da Stefano Savona, si intrecciano interviste, film di famiglia, fotografie e filmati in Super8, girati dai sedici anni in poi dall’autrice stessa.
Il montaggio di Ilaria Fraioli è ben calibrato e segue con sensibilità e delicatezza tutta la storia senza essere invasivo o troppo presente. Con la colonna sonora di Giulia Tagliavia, veniamo accompagnati in una storia personale in cui irrompe con violenza e forti emozioni, la Storia ufficiale, che riemerge attraverso repertori televisivi e testate giornalistiche.
Sono bellissime le immagini di Anna e del padre Toni che passeggiano per Venezia, lui sulla sedia a rotelle e l’ossigeno, spinto dalla figlia, salgono sul vaporetto e passano le ore a parlare della vita, di politica, della madre Paola, si prendono il tempo per chiarirsi e aprirsi dopo anni ed anni di distanza e contrasto. E’ proprio la relazione familiare, nel dipanarsi come racconto in parallelo, che diventa un dispositivo narrativo per fare emergere temi universali come il conflitto tra ideologia e vita e anche quello tra generazioni e generi. A tratti l’emotività della figlia prende il sopravvento sulla figura della regista, e la telecamera diventa per l’autrice quasi una valvola di sfogo per pianti, attriti e desiderio di dolcezza paterna. L
Negri usa il suo documentario come una sorta di terapia di famiglia, per avvicinarsi ad un padre che nella sua lunga ed intensa vita ha rinunciato agli affetti più cari per inseguire il fuoco sacro della Rivoluzione. Gli anni di carcere di massima sicurezza, la nuova famiglia a Parigi, la separazione da Paola sono tutti temi dolorosi che Anna cerca di affrontare guardando in faccia il padre e il risultato è di una dolcezza infinita, rendendo immortale ai posteri la loro relazione.
02/09/2025, 21:30
Duccio Ricciardelli