Note di regia di "Ferdinando Scianna - Il Fotografo dell'Ombra"
Da bambino, la Sicilia mi sembrava un luogo indecifrabile nelle sue caotiche contraddizioni. Troppa luce, e poi troppa ombra. Difficile prendere le misure, impossibile non sentirsi disorientati.
Ho cominciato a ragionare sul caos che mi circondava attraverso le parole degli scrittori siciliani, su tutti Leonardo Sciascia. In parallelo, ho scoperto le foto dei grandi fotografi siciliani, in primis quelle di Scianna. Questo film è un modo per riconoscere il senso di quell’influenza, in cui si combinano, come sempre accade con la fotografia, la mente, l’occhio e il cuore. È raro trovare un fotografo che abbia espresso con tanta intensità le tensioni profonde della fotografia, come ha fatto Ferdinando.
E che si sia raccontato anche attraverso la scrittura, in dialogo costante con la grande letteratura.
Cresciuto in una civiltà in cui il fotografo era “uno che ammazza i vivi e resuscita i morti”, Scianna appartiene alla categoria dei fotografi raccontatori. Guardando alla sua opera, si ha l’impressione di leggere un grande romanzo da cui emergono luoghi, volti e voci del mondo. Un romanzo che celebra la dignità e la contraddizione umana. Un romanzo costruito sulla luce, a partire dall’ombra.
Roberto Andò