LOCARNO 78 - LE BAMBINE di Valentina e Nicole Bertani
Guardando "
Le Bambine" entriamo nella storia come piccole zanzare, che da una finestra si incuneano nel privato delle protagoniste e godono di una visione esclusiva: ci si muove principalmente tra due contesti familiari, simili ma anche profondamente diversi, quello di Linda e sua madre Eva (in fuga dalla famiglia arricchita, in cerca di una libertà ad ogni costo), e quello delle sorelle Marta e Azzurra, la cui madre infermiera (ma lei odia quel lavoro, vorrebbe solo costruire bambole) è spesso impegnata - il marito dottore è Matteo Martari, meno presente di lei - e le lascia con Carlino, babysitter omosessuale dai grandi sogni d'amore e felicità (le madri sono Clara Tramontano e Jessica Piccolo Valerani, Carlino è invece interpretato da Milutin Dapcevic).
Siamo nel 1997 (la contestualizzazione temporale è resa evidente da un Tamagotchi, da una t-shirt ostentata di Luca Carboni, dagli azzecatissimi costumi e da antiquati modelli di cellulare) ma a tratti sembra di essere in una fiaba senza tempo e senza luogo (dal Ticino ci si sposta a Ferrara, ma il film è stato girato anche a Torino). Le bambine si incontrano e diventano famiglia, con le rispettive madri a suscitare fascinazione "per mancanza", si avventurano per il quartiere anonimo a sufficienza da non essere mai troppo pericoloso, considerata la loro maturità e prontezza (il ricordo va alle giovani protagoniste di "
Un sogno chiamato Florida" di Sean Baker, che ha più di un tratto in comune con questo progetto).
A dirigere ci sono le "
sorelle Bertani": a Valentina, già autrice premiatissima per "La timidezza delle chiome" (di cui tornano in un piccolo ruolo i protagonisti, i fratelli Joshua e Benjamin Israel), si affianca Nicole, e non poteva che essere così - due donne unite profondamente - per una storia di giovane sorellanza come questa, posta al limitare tra l'età fanciullesca e il momento in cui da bambine si iniziano a sentire le prime pulsioni (interne o esterne che siano) difficili da capire ma che di certo spingono "fuori".
L'inizio del film è spiazzante, con l'immagine schiacciata in una mascherina 1:1 (da cui fuoriescono solo alcune scritte, quasi solo parolacce), le musiche penetrano e sorprendono e, dopo i coloratissimi e fantasiosi titoli di testa, ci si affida a piccoli ma efficaci effetti speciali, a un montaggio bizzoso e soprattutto ai caratteri in formazione ma già dirompenti delle tre giovanissime protagoniste (Petra Scheggia, Agnese Scazza e Mia Ferricelli). Andare in giro per quasi due ore con "Le Bambine" sarà un'esperienza di cui non pentirsi.
12/08/2025, 18:00
Carlo Griseri