CALABRIA MOVIE FILM FESTIVAL 6 - I vincitori
È “
Love and chewing gum”, cortometraggio di Arianna Di Stefano”, delicato racconto dei primi amori durante l’adolescenza, a vincere il
premio come miglior film della 6/a edizione di
Calabria Movie Film Festival. La manifestazione, che da sei anni promuove la valorizzazione culturale e artistica sul territorio calabrese attraverso il linguaggio cinematografico, si è svolta dal 28 al 31 luglio a Crotone.
Il premio, che consiste in una pregiata scultura raffigurante la regione Calabria in oro 24 carati, realizzato dagli orafi Michele e Antonio Affidato è stato consegnato dalla giuria composta dall’attrice Aurora Ruffino, lo scenografo Gaspare De Pascali, il direttore della fotografia Emilio M. Costa e il regista Giacomo Triglia con la seguente motivazione: “
Per l’originalità con cui racconta la bellezza e la tenerezza di uno dei momenti più significativi nella vita di ciascuno di noi. Un cortometraggio che narra il primo amore con ironia, delicatezza e fantasia, riuscendo a coinvolgere tutti - dai più piccoli ai più grandi. Con la sua atmosfera calda e nostalgica, sembra di ritrovare la magia dei film degli anni ’90: quelli che sanno far sorridere il cuore e riaccendere la memoria del sentire puro”.
Ad aggiudicarsi il
premio Miglior regia è stato “
C’è da comprare il latte” di
Pierfrancesco Bigazzi, “
per essere riuscito a dare un ritmo registico preciso a una sceneggiatura ben scritta con un tema molto profondo e drammatico che spesso si può trasformare nel peggior incubo di un essere umano. La delicatezza e la sensibilità del regista hanno contraddistinto proprio le scelte per raccontare una malattia e tutto quello che comporta umanamente, ponendo l'attenzione sul grande atto d'amore che si fa prendendosi cura a di un'altro essere umano e facendoci vivere delle emozioni che proprio in questo momento storico si dovrebbero risvegliare dentro ognuno di noi”.
Vince il premio come Miglior attore
Roberto Abbiati per "
C’è da comprare il latte" di Pierfrancesco Bigazzi con la seguente motivazione: “
non sono serviti elementi didascalici per dare vita al personaggio interpretato da Roberto Abbiati: sono bastati sguardi, respiri, microespressioni e semplici movimenti del corpo. Questi dettagli, dosati con precisione, hanno definito l'intera interpretazione, creando una connessione profonda con il pubblico. In sala si è generata una tensione palpabile, dove ogni spettatore era totalmente concentrato nel cogliere ogni minimo gesto o variazione del volto, nel tentativo di entrare fino in fondo nella sua storia”.
Miglior attrice a
Ana Kim per “
Love Story: Fragments” di Marta Irene Giotti per “
un'interpretazione potente e autentica, che cattura uno spaccato di vita quotidiana con una profonda risonanza emotiva”.
Il
Premio Punto di Ritorno è stato assegnato ad “A
dia” di Alberto De Simone “
per la scelta coraggiosa di raccontare la storia commovente di un padre che sogna di offrire il mondo alla propria bambina. Uno sguardo intimo su quelle vite che troppo spesso restano invisibili agli occhi di tutti - vite sospese tra speranza e sopravvivenza. Il cortometraggio affronta una tematica profondamente radicata nella storia della Calabria e dell’Italia intera: la migrazione, il sogno di un futuro, la dignità nella fatica quotidiana. Il film ci restituisce la verità cruda e poetica di chi, semplicemente, cerca un posto nel mondo dove poter vivere con la propria figlia”.
Nel corso della serata, che ha visto la partecipazione di appassionati di cinema e addetti ai lavori, sono stati consegnati inoltre premi da parte della giuria giovani, composta da giovani under 25 residenti in Calabria, che ha assegnato il
premio come miglior cortometraggio a “
Laddove manchi” di Mauro Lamanna “
per la sua straordinaria capacità di affrontare con delicatezza e profondità temi universali come la solitudine, l'elaborazione del lutto, la memoria e l'amore. Il cortometraggio ci ha colpiti per l'intensità emotiva e la sensibilità della regia, che attraverso una narrazione intima e un'atmosfera sospesa, riesce a raccontare il vuoto lasciato da una perdita con rispetto e autenticità, spingendoci a riflettere sull'importanza di non sentirsi soli nel dolore”.
La giuria popolare si è espressa positivamente su “
Majoneze” di Giulia Grandinetti.
Infine “
Adia” di Alberto De Simone si è aggiudicato anche il
premio miglior Corto in Calabria da parte dello sponsor McDonald's, “
per la sua innata capacità di rappresentare, attraverso simboli e suoni evocativi, un panorama narrativo spesso dominato da prospettive adulte. Pur vivendole con estrema resilienza, costruisce il suo mondo interiore; Il carillon, in particolare, non è solo un ricordo, ma è emblema della sua resistenza emotiva- uno spazio intimo in cui la fantasia, la memoria e l'identità possono ancora trovare rifugio. Il corto rappresenta così non solo un'opera cinematografica di grande qualità artistica, ma anche un contributo significativo al dialogo sociale e culturale sull'immigrazione e sull'infanzia. Riteniamo che premiare questo film significhi anche riconoscere il valore di una narrazione che dà voce a chi troppo spesso è ingiustamente marginalizzato, trasformando una storia personale in un'esperienza universale di empatia e bellezza”.
Per ciò che concerne la parte
Industry, il
premio “Shorts to Future” è stato assegnato a “
Fili di Memoria” di Sebastiano Pistritto e Marco Latina, consegnato da Maurizio Amendola della Scuola Holden, mentor dei giovani autori.
01/08/2025, 16:24