Note di regia di "Enemy"
L’idea di questo corto nasce da un’esigenza di metabolizzare ciò che stava accadendo durante il primo periodo pandemico di Covid-19. L’intenzione è turbare lo spettatore rendendolo partecipe di un “nemico” che si aggira indisturbato nella comunità, il cui potere è alimentato dalla sempre più insistente paura delle persone nei confronti del virus e delle sue conseguenze. Forse sono stati gli stessi mostri a portare il virus, dal momento che hanno connotati vampireschi e per questo sembrano collegati ai pipistrelli, presunti portatori del Coronavirus. Questi mostri, a differenza dei vampiri, non soffrono alla luce del giorno, anzi, riescono a mimetizzarsi con più facilità e a pedinare le loro prede; per loro la luce non è un nemico bensì un alleato. L’accostamento del male associato alla luce è un collegamento che ho formulato pensando a Lucifero, che prima di diventare il signore delle tenebre era il più splendenti fra gli angeli. Non a caso l’etimologia del nome significa “portatore di luce”. Da sempre la luce è sinonimo di luminosità e vita ma l’equilibrio dell’esistenza, senza la presenza del buio (tenebra), non esisterebbe e queste creature si sanno benissimo muovere in entrambe le condizioni.Fra le letture che hanno influenzato il soggetto, sono stato colpito in particolare da La congiura delle ombre di Theodore Roszak, un libro sul cinema e su ciò che si può nascondere all’interno di un’immagine: “È un peccato che tu abbia dovuto trascorrere la tua carriera a nascondere le cose. Non ti sarebbe piaciuto dire semplicemente ciò che avevi da dire, mostrare ciò che avevi da mostrare?” Le mie parole lo infastidirono. “Mai! L’essenza dell’arte sta nel nascondere. Non l’hai ancora capito? Si lavora sempre sotto la superficie. È l’unico modo per penetrare nelle menti: arrivare di soppiatto.” Il male
Amedeo Sartori