Note di regia di "Follower #1"
Per le riprese abbiamo usato una camera Sony A7 IV, in moltissime scene abbiamo utilizzato la tecnica del multicamera per poter avere una maggior quantità di materiali a disposizione. Nella sceneggiatura, come era stata stesa per la realizzazione del progetto erano presenti molte indicazioni relativa a inquadrature, tagli, piani sequenze e movimenti di macchina che erano stati pensati. Nella prima parte del cortometraggio abbiamo voluto ottenere una dualità di tempi per le scene tra Michela e Simone (madre e figlio), che fossero scanditi in modi diametralmente opposti, proprio a voler rappresentare la velocità delle azioni dell’una rispetto alla fermezza di quelle dell’altro. Michela è un personaggio poliedrico, egocentrico, estremamente narcisista e sempre in preda a molteplici attività durante la sua “giornata tipo”, mentre Simone, il figlio, è un personaggio chiuso in sé stesso e nelle sue carenze affettive. Il tempo per lui doveva sembrare quasi fermo, cosa che abbiamo realizzato con movimenti di macchina molto lenti, in molte scene attraverso l’uso di uno slider per degli avvicinamenti di macchina lentissimi. Anche in post produzione abbiamo accentuato questa lentezza con il ticchettiò di un orologio sempre in sottofondo a scandire il tempo.
Seppur unendo le nostre forze e le nostre differenti forme di creatività, abbiamo cercato di apportare al progetto ciascuno le proprie caratteristiche, competenze e idee su come realizzarlo e su cosa gli attori avrebbero dovuto portare in scena. Nelle nostre scelte abbiamo voluto dare risalto all’assenza del rapporto tra Michela e Simone, causato da motivazioni personali e relazionali, corredandolo con le incursioni degli altri personaggi intervenuti nella sua giornata, ponendole come delle vere e proprie aggressioni a cui Michela veniva sottoposta, ma che in qualche modo la riportavano, uno alla volta, con i piedi per terra fino a condurla all’epilogo del film.
Abbiamo avuto ruoli chiari e ben distinti sul set e in post produzione. Sul set Alessandro ha diretto tutti gli attori, raccontandoci la propria visione della storia, mentre in post produzione, al fianco del nostro montatore Salah Dhaou, si è seduta Elvira per cercare di preservare il lavoro fatto sul set, ma anche di mettere nel film ogni momento che aveva pensato scrivendolo.
Alessandro Morrone e
Elvira Gigante