PESARO 61 - Una rassegna su “Il cinema di guerra fascista”
Ad arricchire il programma della Mostra del nuovo cinema numero 61 a Pesaro anche una retrospettiva di studio sul cinema di guerra fascista, curata da
Sergio Toffetti, che getta un ponte con il Neorealismo, ipotizzandone i prodromi nella rappresentazione della realtà messa in scena tra il 1938 e il 1944.
Tra realismo di dettaglio e invenzione propagandistica, registi come Roberto Rossellini e Flavio Calzavara dialogano con la verità sceneggiata del cinema e lo fanno curiosamente in modo molto poco retorico perché quasi documentaristico.
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Perché questa rassegna?", commenta Toffetti. "
Credo sia abbastanza rappresentativa del panorama, tra il '41 e il '44 i film di guerra sono stati meno di quindici e ne mostriamo circa la metà. A parte la grandezza di questi film, che non sfigurano nel panorama internazionale del periodo, sono cinquant'anni da quando proprio qui alla Mostra di Pesaro si rilanciavano gli studi su un cinema che prima non aveva neanche un nome. Lizzani nella sua prima storia del cinema scriveva che di questo periodo neanche un fotogramma si salva".
Un cinema in diretto collegamento con il Neorealismo.
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Gli antenati del Neorealismo a lungo sono stati considerati solo I bambini ci guardano, Ossessione, Uomini sul fondo e Quattro passi tra le nuvole, ma ci sono tracce anche in questi film precedenti, c'è una continuità produttiva ed estetica. Monicelli poi diceva che la commedia all'italiana inizia con Roma città aperta. Sono grandi autori e grandi film, con un passaggio ideologico più “mosso” di quel che ci si può aspettare. Sono film di guerra con una idea di propaganda molto soft, specie se paragonati ad esempio a quelli statunitensi dello stesso periodo".
19/06/2025, 08:40
Carlo Griseri