BIOGRAFILM 21 - In anteprima "Quale Allegria" di Francesco Frisari
Da bambino il regista ne era convinto, suo zio Massimo e Lucio Dalla si assomigliavano, anzi erano la stessa persona. Tutti e due bassi, pelosi, pieni di anelli e catene: ma soprattutto complicati, anomali, diversi. Ora che è adulto esplora quell’impossibile somiglianza, che gli aveva permesso di comprendere e abbracciare la disabilità di Massimo: tra la casa di Roma e quella al mare, Francesco filma la vita quotidiana dello zio, le sue rabbie, le sue manie, e i tratti più complessi, interessanti e difficili di Massimo vengono illuminati, riletti e reimmaginati, nelle immagini e nel voice-over del regista che le accompagna, proprio attraverso Lucio Dalla, le sue intuizioni, le sue canzoni, il suo essere al contempo disperato e giocoso, uomo e bambino.
Si intitola "
Quale allegria" il documentario di
Francesco Frisari, prodotto da Fantomatica in collaborazione con Rai Cinema che sarà presentato in anteprima assoluta il prossimo sabato 14 giugno 2025 alle ore 18.15 al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b) in concorso per la 21ma edizione di
Biografilm, il festival cinematografico interamente dedicato alle biografie e ai racconti di vita in programma dal 6 al 16 giugno a Bologna (luoghi vari): un “documentario di osservazione e di immaginazione”, lo definisce il regista, frutto della decennale esplorazione del mondo di Massimo, fratello di sua mamma, con una grave disabilità cognitiva. Le riprese delle giornate di zio Massimo si alternano a immagini private d’archivio di Lucio Dalla, per lo più inedite, fornite da suoi collaboratori e amici storici come Stefano Cantaroni e Fabio Medda. Alle immagini si fondono il voice over dello stesso Frisari - un racconto che diventa il terzo protagonista della storia - e l’utilizzo narrativo delle canzoni di Dalla, concesse da Sony Music, Universal, Sony Publishing e Pendragon grazie alla collaborazione con la Fondazione Lucio Dalla, e di alcuni estratti da sue interviste e live, per dare vita a un documentario intimo e visionario, dove il regista si espone raccontando affetti e difficoltà e il rapporto della sua famiglia con la disabilità.
La sovrapposizione tra la figura di Massimo e quella di Lucio Dalla è stata da bambino, e continua a essere da adulto, la chiave per entrare nel mondo di suo zio, per dare forma a quell’universo fatto di contraddizioni, pensieri divergenti, manie e fissazioni che lo rendono diverso dal resto del mondo adulto che conosce. In Massimo, nei suoi giochi, nelle sue ossessioni, Francesco ritrova il Dalla che dice di vivere in uno strano presente e continuo déjà-vu, ciò che gli dà il senso delle giornate troppo uguali dello zio, dove il tempo si confonde fra percorsi obbligati, riti quotidiani, e le mille scatole di cartone che fa e disfa. Così, le rabbie improvvise di Massimo diventano i vocalizzi scat più furiosi di Dalla, fatti per dire quello che non si può con le parole, e trovano una dimensione nuova nel Dalla che parla e canta di solitudini, di gabbie e rabbie, e dell’enorme forza che occorre per camminarci attraverso. L’immagine di Dalla appeso a un albero mentre racconta delle sue venti ore a vedere la tv, gli fa capire perché lo zio si riempia la vita di radio e tv, che pure non gli riempiono mai la testa che continua a pensare e rimuginare. E Dalla che canta di «aver cercato per una vita senza trovare» l’allegria stessa e continua poi ancora a cercarla, così come ha fatto con la libertà, descrive probabilmente lo stesso cammino, sghembo e apparentemente incomprensibile, di Massimo.
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Mentre passo il tempo con mio zio Massimo c’è sempre una parte di me che lo osserva" - dice il regista
Francesco Frisari - "
Conosco da sempre lui e i suoi riti, e però qualcosa rimane ancora misterioso, affascinante e difficile da capire. Questo modo di guardare è un modo di avvicinarmi a lui e insieme per fare un passo indietro, mettermi nella posizione dell’osservatore e anche prendere lo spazio per immaginare. Perché, forse sbagliando, nel guardare mio zio, le sue complessità e difficoltà, le sue voglie e impossibilità, ho spesso pensato di star guardando in un grande specchio. E allora in questo gioco di specchi ho chiamato Lucio Dalla, per dare un’altra voce a quel che vedevo, per aiutarmi a capire le forze di mio zio e il senso profondo dei suoi desideri e limiti. Questo film riprende quel modo di osservarlo e di immaginarlo, mettendo al centro la vita quotidiana di mio zio che ha qualcosa di straordinario, per conservare e provare a portare agli altri l’esperienza unica di conoscerlo e vivere con lui”.
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Quale Allegria" è prodotto da Fantomatica in collaborazione con Rai Cinema e Fondazione Home Movies con il sostegno della Direzione Generale Cinema e audiovisivo e della Regione Emilia-Romagna, con il contributo di BPER e di Coopfond, Società Dolce, Accaparlante, Anffas Bologna, Cadiai, Consorzio Parsifal, G. Di Vittorio, Gulliver, con il supporto di Fondazione Lucio Dalla, con il patrocinio di Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Comune di Bologna e Legacoopsociali e gode inoltre del sostegno di una rete di 25 tra Associazioni e Cooperative della disabilità in Italia.
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Lucio ci ha dato sempre una visione diversa delle cose" - dice
Daniele Caracchi della Fondazione Lucio Dalla e Pressing Line –
uno sguardo differente in tutto, e in questo film così sentito e particolare l’abbiamo ritrovato. Ma c’è di più, è un film che anche a noi ha fatto guardare a Lucio con una luce diversa rispetto al solito, con ironia, malinconia e anche poesia. La stessa con cui il regista ci ha permesso di vedere in maniera nuova anche la disabilità. È un film che ha proprio lo spirito di Lucio, gli sarebbe piaciuto molto”.
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Quale allegria è un’opera delicata e profonda" - aggiunge
Serena Morgagni, responsabile Direzione Communication di BPER - "
che racconta la storia unica e personale della vita di una persona con disabilità cognitive, con uno sguardo sensibile capace di cogliere la grande ricchezza di emozioni. Questo è il potere del cinema: aprire sguardi, far conoscere e creare connessioni. Valori che BPER sostiene da sempre anche attraverso il suo impegno a favore della cultura e dell’inclusione”.
Francesco Frisari, un dottorato in filosofia, studi in Creative Fiction Writing alla Columbia University. Ha collaborate con Radio 3 ed è stato autore e regista per Rai 3, dove ha lavorato con Corrado Augias e Michela Murgia. Ha scritto e diretto con Steve Della Casa il documentario Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti, presentato a Venezia 73, una menzione ai Nastri d’Argento, e il cortometraggio The Prompt, con immagini tutte generate con intelligenza artificiale, in concorso al 43° Torino Film Festival.
31/05/2025, 10:25