AEMILIA 220 - Il 23 maggio in prima serata su Rai 2
Brescello, il paesino nel reggiano di Don Camillo e Peppone, è teatro di un omicidio eseguito da killer vestiti da carabinieri. A Reggio Emilia una bomba esplode in un bar del centro. Un’altra devasta l’Agenzia delle Entrate di Sassuolo, nel modenese. Tra il 2000 e il 2010 una lunga scia di attentati, incendi dolosi e omicidi irrisolti attraversa l’Emilia-Romagna senza che nessuno riesca davvero a spiegarsene il senso. La popolazione non decifra, non reagisce: il nemico è troppo diverso da come ce lo si aspetta.
Quella che sembra solo una serie di episodi isolati è in realtà la punta dell’iceberg di una nuova mafia: la ‘ndrangheta 2.0. Un’organizzazione che ha abbandonato le armi per la strategia dell’infiltrazione: frode fiscale, falsa fatturazione, riciclaggio, smaltimento rifiuti, logistica, ciclo del cemento. Una criminalità che “fa più soldi con le fatture che con la droga”, come dichiarano i boss stessi, intercettati dagli inquirenti.
Il 23 maggio 2025, in prima serata su Rai 2 andrà in onda "
AEMILIA 220", docufiction che racconta per la prima volta in modo sistematico e cinematografico l’espansione della ‘ndrangheta in Emilia-Romagna.
Partendo dal più grande processo per mafia mai celebrato nel Nord Italia, con 220 arresti, un’aula bunker costruita appositamente e centinaia di intercettazioni audio e video che svelano una criminalità mutata, con una ricostruzione fiction avvincente Claudio Canepari e Giuseppe Ghinami trasformano le carte processuali in un thriller civile capace di scuotere le coscienze. È il racconto di un territorio che ha faticato a riconoscere il nemico, ma che ha saputo – tardi ma con determinazione – reagire. Un’indagine che ci ricorda che nessun luogo è davvero al sicuro e che la vigilanza democratica non è mai un lusso.
Alternando ricostruzioni con documenti d’archivio inediti e testimonianze dirette, "
Aemilia 220" compone un mosaico narrativo necessario, un’indagine su come la mafia cambi e si adatti, su quanto la legalità sia fragile quando la coscienza collettiva si addormenta. E su come, invece, anche nel cuore del Nord produttivo, la verità possa emergere.
La docufiction è una coproduzione Rai Fiction-Fidelio, prodotta da Silvio Maselli e Daniele Basilio, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film Commission.
Le riprese, supportate dal lavoro della Film Commission, sono state effettuate nei Comuni emiliano-romagnoli di Luzzara, Reggiolo, Brescello, Boretto, Guastalla, Suzzara, Gualtieri, Reggio Emilia, San Felice sul Panaro, Novellara Parma, Bologna, Fiorenzuola D’Arda, Castelvetro Piacentino, Monticelli d’Ongina.
18/05/2025, 10:23