Note di regia di "Chi Sono Io"
Ci sono film che rappresentano un cammino, una crescita, una visione e che sono in grado di aiutarci ad analizzare la realtà con assoluta lucidità. Essi hanno un potere così forte che sono all’altezza, nella finzione, quale è l’opera filmica, di aiutarci a comprendere una verità, di assisterci ad interpretare meglio i tempi moderni di cui siamo molto spesso protagonisti ingrati. La scrittura di un film per l’autore è sempre un viaggio, una trasformazione. Esiste un prima del film e un dopo il film. Esiste un uomo con delle convinzioni che lo portano a scrivere, ad immaginare una storia e, contemporaneamente, ne nasce un altro che lo porta a riflettere, ad interrogarsi, a verificare. Spesso i due uomini che compongono la stessa persona sono in totale disaccordo: su una frase, su un dialogo, su un’azione. Sono la stessa persona ma di fatto si ha a che fare con due proiezioni diverse dello stesso, quello che ha sviluppato l’idea, il soggetto, e quell’altro che si deve occupare di scrivere la sceneggiatura. Come si fa a non perdersi? Come si fa a trovare un equilibrio tra i due? Occorre tornare allora ai grandi film, a quelli citati poche righe fa. Loro riescono a mettere d’accordo tutti, a trovare la giusta strada per arrivare alla conclusione. Per me, per la scrittura di questo film, il punto di riferimento è stato il Maestro Paolo Sorrentino e la sua opera immensa “La grande bellezza”.
Roberto Gasparro