Note di regia di "In Fede: Rosario Livatino"
Di Rosario Livatino non ci restano molte immagini, pochi interventi pubblici, nessuna intervista. Eppure, nella sua assenza, c’è una presenza fortissima. Questo documentario nasce da un vuoto che ho voluto colmare con rispetto, con ascolto, con il mio sguardo. Ho cercato sue tracce nei luoghi, nei volti e nelle parole degli altri, per restituire l’autenticità di un uomo che ha servito la giustizia come atto d’amore.
Per evocare la sua figura ho scelto di ricreare alcune scene con un attore, Angelo Maria Sferrazza - anche lui, proprio come Livatino, originario di Canicattì - che con sensibilità ha dato corpo al giudice. Attraverso le immagini ho provato a suggerire gli anni Ottanta, le atmosfere sospese, la singolare condizione di isolamento in cui Rosario si è trovato e quel senso di pericolo che, seppure non dichiarato, gli viveva accanto. Le minacce alla sua esistenza, intuibili ma mai realmente documentabili, sono celate sotto il velo di una quotidianità fragile e dignitosa.
È un ritratto costruito con delicatezza e determinazione , nella speranza che lo spettatore possa sentirlo vicino, come l’ho sentito io mentre lo cercavo.
Omar Pesenti