Alessandra Gonnella
Presentata alla Festa del Cinema di Roma in anteprima la serie "Miss Fallaci", nata a seguito del cortometraggio “A cup of coffee with Marilyn”, sempre con protagonista Miriam Leone e sempre ideata da
Alessandra Gonnella, che ha diviso la regia della serie in otto puntate con Luca Ribuoli, che ne è l'head director, e con Giacomo Martelli.
Alessandra, dopo qualche rinvio finalmente "Miss Fallaci" è stato presentato.
Sì, finalmente! Non mi sembra vero: personalmente ho speso gli ultimi quattro anni di vita per la serie, e prima almeno un paio per il corto, si può dire che quasi tutta la mia "decade" dei vent'anni li abbia passati su Oriana Fallaci, a studiarla e raccontarla. Un tempo che ho passato anche con Miriam, fin dal lontano 2018: è il coronamento del sogno, è stato emozionante, poi le reazioni sono state molto positive quindi è tutto bellissimo.
Quando hai capito che dal corto il progetto meritava di diventare una serie?
Quando lavoravo sul corto pensavo solo al corto! Quello avevo in mente all'inizio, è stato già faticoso così: trovare i produttori, bussare ad ogni porta tra Italia e Londra... poi è venuto bene, ma dover scrivere dirigere e in parte produrlo (c'è stato anche un investimento economico da parte mia) è stato impegnativo, era un progetto super ambizioso, volevo e dovevo vedere solo quell'obiettivo, finire il corto, era il solo fine della mia vita!
Poi è uscito e ha avuto grandi riscontri, ma è arrivato il Covid e abbiamo girato il mondo in tanti festival ma tutti online... Nel mentre ero a Roma, ho passato lì il lockdown, ed ho iniziato a imbastire un racconto seriale in otto episodi, mi facevano complimenti sul corto ma molti dicevano che appariva quasi come il pilota di qualcosa più grande.
Come hai lavorato quindi?
Mi dicevano: hai già la star protagonista, Oriana ha una vita incredibile da raccontare... perché non provarci? Mi sono buttata in una scrittura che raccontasse la giovane Oriana, è stato decisivo trovare la chiave giusta.
Il corto era tratto dal preludio del libro “I sette peccati di Hollywood”, avrei potuto concentrarmi su quel testo ma mi sembrava riduttivo: poi ho capito che sarebbe stato perfetto raccontare il "making of" della stessa Oriana, non solo quello che lei raccontava nei suoi scritti ma anche ciò che non diceva e che abbiamo scoperto con le sue lettere e la biografia ufficiale, cose segretissime come il primo aborto, il primissimo amore... mischiare pubblico e privato di questa donna unica, sola contro tutti negli anni Cinquanta.
Come è stato dividere un progetto così personali con altri registi?
Ho dovuto accettarlo, ma ammetto che inizialmente essere affiancata da altri registi più senior non mi piaceva, mi era un po' stretto questo abito, mi sentivo la creatrice di tutto, quella che aveva portato Miriam e tutto il progetto... e poi ero già una regista, avevo un'idea molto chiara di ciò che volevo vedere.
Ma quando ho incontrato Luca Ribuoli ogni paura è passata, siamo stati ore a parlare, da subito, ho capito di essere in buonissime mani, era ossessionato anche lui da Oriana (un po' tutti i collaboratori del film lo erano, è stato bello anche solo parlare di lei!). Luca aveva letto tutto di lei, aveva incontrato chi la conosceva: come me ci teneva tanto a fare bene, e sul set poi è molto più esperto di me, è stato fondamentale il suo sangue freddo di fronte ai vari casini di set... Ho imparato tantissimo anche dagli autori, non ero mai stata prima in una writing room. Se questa serie è venuta bene, è stato merito di tutti.
E ora si inizia a pensare a qualcosa di altro?
Mi piacerebbe sicuramente continuare nel racconto seriale, da scrittrice e regista: ora è il momento di noi donne anche in tv. Ho iniziato di fatto con la televisione, anche se non era nei piani, e ora mi piacerebbe continuare questo gioco. Ho imparato tanto poi, quindi perché no? Ma nel mio cuore, lo ammetto, esordire al cinema con una cosa super mia è il sogno, che la mia voce emerga, quella di una ragazza italiana a Londra, magari mescolando romance e comedy... le idee non mancano!
25/10/2024, 16:31
Carlo Griseri