Federico Ferrone ha presentato ad Alice nella Città la sua opera prima di finzione dopo molti documentari, "La cosa migliore", interpretata da Luka Zunic, Lawrence Hachem Ebaji e Abdessamad Bannaq.
Federico, quando e perché hai deciso di passare alla finzione dopo tanti documentari?
Semplicemente, ho scelto quando ho trovato la storia giusta, quella che mi faceva sentire davvero la tentazione, ed è avvenuto dieci anni fa circa, ho sentito una voglia genuina. Era il periodo degli attentati terroristici fatti in nome dell'Islam, mi è venuto normale chiedermi come si potesse arrivare a tanto. Ho pensato che ci fosse qualcosa su cui potevo scavare che non fosse raccontato troppo: non me lo sono sentita di andare in Siria a fare un documentario, sarebbe stato per me impossibile, e quindi ho scelto di raccontarlo attraverso una storia di fiction, con qualcuno con cui poter empatizzare, analizzando i motivi diversi per cui capita che ci si faccia prendere dalla scia di violenza...
La violenza temuta per tutto il tempo è sempre dietro l'angolo...
La mia idea è sempre stata quella di fermarmi il momento prima di arrivare alla violenza, mi è sempre stato chiarissimo il punto in cui fermarmi. Se no sarebbe stato un altro film: volevo raccontare un percorso di radicalizzazione che parte da zero e arriva un attimo prima della tentazione, ma volevo soprattutto che si vedessero i molti modi di essere musulmani (come esistono molti modi di essere cattolici, o altro): il personaggio di Murad è un musulmano al "minimo sindacale", quello di Rashid sembra più integrato ma cova molto altro...
Come hai lavorato per conoscere meglio il mondo musulmano?
Senza falsa modestia posso dire che del mondo musulmano ho una lunga frequentazione e credo anche una profonda conoscenza. Ho vissuto in Tunisia e ora vivo Turchia, ho lavorato ad Al Jazeera e fatto altre esperienze in quel mondo: per me era interessante raccontare la normalità dell'Islam, mostrarne tutte le sfaccettature.
Come hai scelto i tuoi attori protagonisti?
Il film come detto ha avuto una genesi lunghissima, ma Luka c'è sempre stato, è rimasto l'unico punto fermo per tutto il tempo!
Gli altri attori li ho trovati perfetti per la loro parte, in particolare sono rimasto colpito da Samad, è una figura molto interessante, ha avuto un percorso di vita unico. Per rifinire i personaggi ho anche preso molto dagli attori, avevo un'idea abbastanza chiara di come dovessero essere, ma per molti aspetti più sfumati (vivere la doppia lingua, le emozioni di tornare a casa dopo tanto tempo...) i loro consigli e le loro esperienze sono state fondamentali.
23/10/2024, 17:13
Carlo Griseri